Messaggi dal mare di Roberto Regnoli
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2011-417

Quest'anno a Luglio faceva molto caldo. Il mare era tranquillo. Ogni tanto una leggera folata rinfrescava il viso dei pescatori già protetto dal sole da un berretto con visiera larga imperlata da scaglie di pesce che brillavano al sole come i
lustrini di una ballerina brillano sotto la luce dei riflettori. Il tempo passa lasciandosi dietro prima i minuti e poi le ore. Se ti fermi a guardare la liscia e brillante distesa d'acqua sotto il sole di mezzogiorno ti sembra quasi di vedere le ore che prima scorrono lente sulla superficie del mare e poi scompaiono lentamente nella sua profondità e tu sai che non le rivivrai mai più. Un bagliore illumina lo scandaglio, solo il passaggio di un gabbiano. Lo sguardo si posa sul calendario.

Cosa ci fa ancora lì il mese di Giugno? I cavi sono stati tagliati (?). Siamo a Luglio. Il pescatore si alza, strappa il foglio del calendario per fare posto al nuovo mese e mentre sta per gettare il mese di Giugno nel secchio della spazzatura sente il bisogno di comunicare a qualcuno la sua amarezza e allora prende la metà del foglio, lo rigira e scrive tutto in maiuscolo, come se volesse rafforzare il suo messaggio:

NON C'E UN PESCE FRATELLI. CE MOREMO DE FAME - LA COLPA - DEI PESCATORI TROGLODITA:
FERMATE LE RETI AMERICANE - AIUTO. VERI PESCATORI CHE CI TENGONO AL LORO LAVORO E AL MARE.

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