2023
Giugno 2023 - Artcolo su youthreserve
Intervista su Cronaca vera
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Radio Number One
Tante persone in Italia hanno affidato al mare momenti preziosi della loro vita attraverso dei messaggi in bottiglia e Roberto Regnoli di Messaggi dal Mare di Roberto Regnoli è stato ospite delle nostre Donne al Volante per raccontarcelo. Clicca qui.
Ecovolontari MI Ovest
RACCOGLITORE DI MESSAGGI DI "POSTA AEREA".
Ci siamo affacciati alla pagina FB di Roberto Regnoli mossi dalla curiosità di un articolo che parlava della sua strana collezione di quasi 900 messaggi in bottiglia arrivati dal mare Adriatico fin sulle spiagge del Gargano.
Bottiglie di ogni tipo in vetro o in plastica ma anche barattoli.
Così abbiamo scoperto che Il Dr, Regnoli, classe 1948, un medico che lavora a Termoli., non disdegna nemmeno i messaggi di "posta aerea", arrivati coi palloncini.
Si tratta di un bel numero e scorrendo le foto, tutte documentate da ricerche quando possibile, si scopre che alcuni messaggi sono arrivati anche da molto lontano (Danimarca e Inghilterra).
Alcuni sono stati lanciati da singole persone specialmente nei periodi estivi, mentre i "gruppi" di arrivi sono quasi sempre legati alle attività di scuole che vanno dalle materne fino alle medie, italiane e non, perché pare che la cosa piaccia ovunque.
Vengono lanciati anche per commemorare dei defunti, magari scomparsi in giovane età, ma durante il periodo più duro del Covid, servivano a commemorare i tanti nonni colpiti dal virus.
E' la riprova di quello che ogni tanto diciamo.
Quando i palloncini vengono liberati in cielo, l'effetto è molto bello e comprendiamo benissimo le emozioni che creano specialmente nei bambini, ma possono finire a far danno dovunque, anche in mare, perché uccelli, pesci ed altri animali ne scambiano i resti per cibo e ne muoiono.
Per un palloncino che Roberto raccoglie, quanti finiscono nelle pance dei delfini?
Agli animatori delle feste scolastiche (insegnanti, genitori) suggeriamo di cercare alternative altrettanto coreografiche e spiegare agli alunni le problematiche della tutela dell'ambiente.
Link: Ecovolontari MI Ovest
Ci siamo affacciati alla pagina FB di Roberto Regnoli mossi dalla curiosità di un articolo che parlava della sua strana collezione di quasi 900 messaggi in bottiglia arrivati dal mare Adriatico fin sulle spiagge del Gargano.
Bottiglie di ogni tipo in vetro o in plastica ma anche barattoli.
Così abbiamo scoperto che Il Dr, Regnoli, classe 1948, un medico che lavora a Termoli., non disdegna nemmeno i messaggi di "posta aerea", arrivati coi palloncini.
Si tratta di un bel numero e scorrendo le foto, tutte documentate da ricerche quando possibile, si scopre che alcuni messaggi sono arrivati anche da molto lontano (Danimarca e Inghilterra).
Alcuni sono stati lanciati da singole persone specialmente nei periodi estivi, mentre i "gruppi" di arrivi sono quasi sempre legati alle attività di scuole che vanno dalle materne fino alle medie, italiane e non, perché pare che la cosa piaccia ovunque.
Vengono lanciati anche per commemorare dei defunti, magari scomparsi in giovane età, ma durante il periodo più duro del Covid, servivano a commemorare i tanti nonni colpiti dal virus.
E' la riprova di quello che ogni tanto diciamo.
Quando i palloncini vengono liberati in cielo, l'effetto è molto bello e comprendiamo benissimo le emozioni che creano specialmente nei bambini, ma possono finire a far danno dovunque, anche in mare, perché uccelli, pesci ed altri animali ne scambiano i resti per cibo e ne muoiono.
Per un palloncino che Roberto raccoglie, quanti finiscono nelle pance dei delfini?
Agli animatori delle feste scolastiche (insegnanti, genitori) suggeriamo di cercare alternative altrettanto coreografiche e spiegare agli alunni le problematiche della tutela dell'ambiente.
Link: Ecovolontari MI Ovest
Intervista radiofonica
del 4 gennaio 2023 su
Giornale radio
del 4 gennaio 2023 su
Giornale radio
![Foto](/uploads/2/2/8/6/22860200/corriere-bologna_orig.png)
Prima recensione dell'anno 2023 sul "Corriere on line di Bologna"
2022
Intervista sulla Rai a "Oggi è un altro giorno". Dopo aver aperto la pagina vai 1 ora e 23 minuti - clicca qui per vedere la puntata
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Pubblicato su "Quotidiano Nazionale"
Intervista di Roberto a: la Repubblica
2021
ENPAM
Corriere Romagna del 24 Giugno
2020
Vero - 9 luglio 2020
Le interviste di Roberto
2019
Nel libro "GLI ULTRAUOMINI", sono state dedicate alcune pagine a Roberto
e alla sua passione: "I messaggi in bottiglia".
Il post Facebook dedicato a Roberto - Qui potete ascoltare il servizio dedicato al libro
2018
Il Dr. Regnoli è stato intervistato su Rai Uno, Uno Mattina, nella puntata
del 6 aprile 2018
Clicca qui per vedere l'intervista, far scorrere la timeline fino al minuto 41
Primonumero - 6 aprile 2018
Clicca qui per leggere l'articolo.
La Repubblica - 8 marzo 2018
Il testo dell'articolo (qui il link alla pagina de La Repubblica)
Messaggi in bottiglia quando la storia è affidata alle onde
È stato, giura la signora Tonya Illman, «il giorno più emozionante della mia vita». Trovare un messaggio in una bottiglia da gin insabbiata fra le dune di Wedge Island, Australia occidentale, un messaggio vecchio di un secolo (132 anni per la precisione) che ha percorso quasi mille miglia marine, non è romantico? E non è una cosa davvero straordinaria, rarissima?
Be', quanto a romanticismo quel pezzo di carta, diciamolo, è un po' deficitario. Né confessioni di amanti disperati, né strazianti invocazioni di aiuto di galeotti prigionieri, niente, solo un modulo burocratico, numeri, date e coordinate: il 12 giugno 1886 di bottiglie come quella ne affidarono al mare diverse, da bordo del bastimento tedesco Paula, partito da Cardiff con rotta Oceano Indiano per studiare le correnti marine: chi ne avesse trovata una avrebbe dovuto avvertire l'Osservatorio Navale germanico. Magari è un po' tardi ma si può sempre provare.
Spiace deludere la signora Illman, che però si consolerà finendo nel Guinness dei primati, perché quello che ha trovato è il messaggio in bottiglia che ha fatto il viaggio più lungo in assoluto (il precedente record apparteneva a un tozzo fiaschetto ritrovato dopo 109 anni). Ma quanto alla rarità, va ancora peggio: da almeno cinque secoli le onde degli oceani sono una specie di intasato ufficio postale. Migliaia di messaggi galleggianti. Nel 1580 la regina Elisabetta nominò addirittura uno Stappatore Reale di Bottiglie Oceaniche addetto alla lettura di tutti i biglietti recuperati, nella convinzione di intercettare qualche delazione di spioni al soldo degli spagnoli. Così fino agli inizi del Novecento, quando la Marine Biological Association di Plymouth rovesciava in mare migliaia di bottiglie per volta, sempre per studiare le correnti (una vera mania, pare abbia cominciato il filosofo greco Teofrasto nel 310 avanti Cristo, ci si dedicò anche Beniamino Franklin). C'è ovviamente un museo che ne raccoglie in quantità, si trova nelle isole Turks & Caicos, non lontano dalle Bahamas. In Italia un medico di Termoli, Roberto Regnoli , appassionato pescatore, nel suo sito "Messaggi dal mare" pubblica più di settecento biglietti ritrovati. C'è di tutto, dall'esoterico allo scherzo alla poesia, dal commovente al triviale: la figlia abbandonata che rimprovera il padre ignoto di non averla mai cercata, ma anche (è l'ultimo, trovato nei giorni scorsi dentro una bottiglia di plastica) una lista della spesa ("farina, olio extravergine bio") e una ricevuta di parrucchiere.
Scrivere un messaggio senza sapere chi lo leggerà sembra un gesto da sognatori (veramente, è poi quello che facciamo ogni minuto sui social network). Ma certo, è stata l'ultima chance di molti disperati. "I'll send an Sos to the world" grida Sting nel suo Message in a bottle. Cristoforo Colombo affidò la speranza di essere ricordato dai posteri a una bottiglia, quando in mezzo a una tempesta temette per la sua vita.
Bottiglie di naufraghi del Lusitania furono ritrovate. Nel 1914 il soldato britannico Thomas Hughes scrisse un addio disperato alla moglie, lui morì venti giorni dopo, la bottiglia fu trovata alla foce del Tamigi nel 1999; nel 1941, nel carnaio della battaglia navale di Matapan, il marinaio italiano Francesco Chirico sigillò con la cera il suo ultimo saluto alla mamma, spiaggiato 11 anni dopo vicino a Cagliari. Belle e tristi storie, forse la più drammatica fu trovata in una bottiglia sepolta nel cemento e non nel mare: la storia di sette internati di Auschwitz che firmarono su un pezzo di sacco il loro impegno a sopravvivere insieme (solo due ce la fecero).
Storie da film. Ma nei grandi numeri la realtà è più monotona.
Lo sa bene l'olandese Wim Kruiswijk, che in un trentennio di passeggiate sulla spiaggia ne ha raccolte e ovviamente stappate milleduecento: per tre quarti, i messaggi erano del tipo "Se trovi questa bottiglia, scrivimi", insomma una specie di pen club dei flutti; ma ha contato anche 36 barzellette, 27 opuscoli religiosi, 12 lettere d'amore, 9 disegni, 4 messaggi pornografici, due pubblicità e anche una contraddittoria protesta contro l'inquinamento dei mari.
Diciamo la verità, somiglia alla bacheca di un Facebook oceanico. Infatti, se siete romantici pigri, c'è naturalmente un servizio online che per una modesta somma si incarica di stampare, arrotolare, infilare in bottiglia e affidare alle onde il vostro messaggio. Ma forse è il caso di smetterla, perché le acque traboccano fin troppo di bottiglie, quelle di plastica, nel Pacifico formano una gigantesca isola artificiale visibile dai satelliti. Sembrano vuote, ma contengono un messaggio inequivocabile.
Sulla stupidità umana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Quello lanciato in acqua 132 anni fa da una nave tedesca diretta in Indonesia, dopo quasi mille miglia marine è arrivato in Australia Il ritrovamento più antico di sempre
Tonya Illman
In bella mostra la bottiglia record che ha trovato a Wedge Island
I primi nel 310 a.C.
Ad opera del filosofo greco Teofrasto, verificavano le correnti dal Mediterraneo all'Atlantico
1956, dalla Svezia alla Sicilia
Il messaggio di un marinaio svedese fu raccolto nel 1958 da una siciliana. I due si sposarono
Michele Smargiassi
Messaggi in bottiglia quando la storia è affidata alle onde
È stato, giura la signora Tonya Illman, «il giorno più emozionante della mia vita». Trovare un messaggio in una bottiglia da gin insabbiata fra le dune di Wedge Island, Australia occidentale, un messaggio vecchio di un secolo (132 anni per la precisione) che ha percorso quasi mille miglia marine, non è romantico? E non è una cosa davvero straordinaria, rarissima?
Be', quanto a romanticismo quel pezzo di carta, diciamolo, è un po' deficitario. Né confessioni di amanti disperati, né strazianti invocazioni di aiuto di galeotti prigionieri, niente, solo un modulo burocratico, numeri, date e coordinate: il 12 giugno 1886 di bottiglie come quella ne affidarono al mare diverse, da bordo del bastimento tedesco Paula, partito da Cardiff con rotta Oceano Indiano per studiare le correnti marine: chi ne avesse trovata una avrebbe dovuto avvertire l'Osservatorio Navale germanico. Magari è un po' tardi ma si può sempre provare.
Spiace deludere la signora Illman, che però si consolerà finendo nel Guinness dei primati, perché quello che ha trovato è il messaggio in bottiglia che ha fatto il viaggio più lungo in assoluto (il precedente record apparteneva a un tozzo fiaschetto ritrovato dopo 109 anni). Ma quanto alla rarità, va ancora peggio: da almeno cinque secoli le onde degli oceani sono una specie di intasato ufficio postale. Migliaia di messaggi galleggianti. Nel 1580 la regina Elisabetta nominò addirittura uno Stappatore Reale di Bottiglie Oceaniche addetto alla lettura di tutti i biglietti recuperati, nella convinzione di intercettare qualche delazione di spioni al soldo degli spagnoli. Così fino agli inizi del Novecento, quando la Marine Biological Association di Plymouth rovesciava in mare migliaia di bottiglie per volta, sempre per studiare le correnti (una vera mania, pare abbia cominciato il filosofo greco Teofrasto nel 310 avanti Cristo, ci si dedicò anche Beniamino Franklin). C'è ovviamente un museo che ne raccoglie in quantità, si trova nelle isole Turks & Caicos, non lontano dalle Bahamas. In Italia un medico di Termoli, Roberto Regnoli , appassionato pescatore, nel suo sito "Messaggi dal mare" pubblica più di settecento biglietti ritrovati. C'è di tutto, dall'esoterico allo scherzo alla poesia, dal commovente al triviale: la figlia abbandonata che rimprovera il padre ignoto di non averla mai cercata, ma anche (è l'ultimo, trovato nei giorni scorsi dentro una bottiglia di plastica) una lista della spesa ("farina, olio extravergine bio") e una ricevuta di parrucchiere.
Scrivere un messaggio senza sapere chi lo leggerà sembra un gesto da sognatori (veramente, è poi quello che facciamo ogni minuto sui social network). Ma certo, è stata l'ultima chance di molti disperati. "I'll send an Sos to the world" grida Sting nel suo Message in a bottle. Cristoforo Colombo affidò la speranza di essere ricordato dai posteri a una bottiglia, quando in mezzo a una tempesta temette per la sua vita.
Bottiglie di naufraghi del Lusitania furono ritrovate. Nel 1914 il soldato britannico Thomas Hughes scrisse un addio disperato alla moglie, lui morì venti giorni dopo, la bottiglia fu trovata alla foce del Tamigi nel 1999; nel 1941, nel carnaio della battaglia navale di Matapan, il marinaio italiano Francesco Chirico sigillò con la cera il suo ultimo saluto alla mamma, spiaggiato 11 anni dopo vicino a Cagliari. Belle e tristi storie, forse la più drammatica fu trovata in una bottiglia sepolta nel cemento e non nel mare: la storia di sette internati di Auschwitz che firmarono su un pezzo di sacco il loro impegno a sopravvivere insieme (solo due ce la fecero).
Storie da film. Ma nei grandi numeri la realtà è più monotona.
Lo sa bene l'olandese Wim Kruiswijk, che in un trentennio di passeggiate sulla spiaggia ne ha raccolte e ovviamente stappate milleduecento: per tre quarti, i messaggi erano del tipo "Se trovi questa bottiglia, scrivimi", insomma una specie di pen club dei flutti; ma ha contato anche 36 barzellette, 27 opuscoli religiosi, 12 lettere d'amore, 9 disegni, 4 messaggi pornografici, due pubblicità e anche una contraddittoria protesta contro l'inquinamento dei mari.
Diciamo la verità, somiglia alla bacheca di un Facebook oceanico. Infatti, se siete romantici pigri, c'è naturalmente un servizio online che per una modesta somma si incarica di stampare, arrotolare, infilare in bottiglia e affidare alle onde il vostro messaggio. Ma forse è il caso di smetterla, perché le acque traboccano fin troppo di bottiglie, quelle di plastica, nel Pacifico formano una gigantesca isola artificiale visibile dai satelliti. Sembrano vuote, ma contengono un messaggio inequivocabile.
Sulla stupidità umana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Quello lanciato in acqua 132 anni fa da una nave tedesca diretta in Indonesia, dopo quasi mille miglia marine è arrivato in Australia Il ritrovamento più antico di sempre
Tonya Illman
In bella mostra la bottiglia record che ha trovato a Wedge Island
I primi nel 310 a.C.
Ad opera del filosofo greco Teofrasto, verificavano le correnti dal Mediterraneo all'Atlantico
1956, dalla Svezia alla Sicilia
Il messaggio di un marinaio svedese fu raccolto nel 1958 da una siciliana. I due si sposarono
Michele Smargiassi
2017
Il Quotidiano del Molise di sabato 19 Agosto 2017, purtroppo ci sono delle piccole imprecisioni, La mostra del 2017 è stata la X mostra, anche il manifesto è quello della IX mostra, il nome corretto è "Piero di Ioia" e non Pietro di Iosa. per il resto non possiamo che ringraziare l'autrice dell'articolo, Francesca Muccio.
Roberto è stato intervistato da Radio 3 GR3, clicca qui per ascoltare. Dopo l'apertura della pagina spostate il cursore della timeline su minuti 11 e secondi 42 circa.
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Scarica, oppure clicca sull'icona PDF, per leggere l'articolo pubblicato su "IL SECOLO XIX" il 26 giugno 2017 | |
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Da 'il Resto del Carlino' di sabato 10 giungo 2017
Da 'Corriere della Romagna' di sabato 10 giungo 2017
Roberto è stato intervistato da Lucia Esposito per conto del quotidiano Libero, di seguito la pagina su cui è stata pubblicata l'intervista
(piccola nota: in realtà Domenico non esiste, il nome dell'amico di Roberto che ha avuto l'idea del sito è Antonio)
(piccola nota: in realtà Domenico non esiste, il nome dell'amico di Roberto che ha avuto l'idea del sito è Antonio)
2016
dal sito Today.it
In una bottiglia trova il commovente messaggio di un bimbo per l’amico morto
il link originale qui
la pagina facebook qui
rainews
l'originale qui
corriere
È rimasta in balia delle onde per 109 anni fino a quando una coppia di anziani in vacanza l’ha trovata sulla spiaggia di Amrum Island, una delle Isole Frisone sulla costa tedesca del Mare del Nord. La scoperta di Marianne Winkler, un’impiegata delle poste in pensione e del marito Horst, potrebbe entrare nel libro dei Guinness Record come il più antico messaggio in bottiglia affidato al mare.
La storia del messaggioI due anziani stavano passeggiando quando hanno visto la bottiglia: seguendo le istruzioni scritte sopra, hanno rotto il vetro e letto la cartolina che c’era all’interno. Era della Marine Biological Association di Plymouth e la richiesta che riportava era quella di rispedirla al mittente: l’istituto di ricerca, infatti tra il 1904 e il 1905, aveva gettato in mare un migliaio di bottiglie, tra Regno Unito, Germania, Olanda, Danimarca e Norvegia, per studiare il flusso delle correnti e i movimenti dei pesci. Una volta compilata, Marianne e Horst, l’hanno dunque inviata per posta. Superata la sorpresa di vedersi recapitare una lettera indirizzata all’ex presidente dell’Mba, George Parker Bidder, ormai scomparso, l’istituto ha aperto la busta e trovato la cartolina che spiegava tutto. In accordo con quanto scritto, alla coppia che l’ha ritrovata, l’associazione ha consegnato uno scellino d’argento di ricompensa (acquistato su eBay perché la Gran Bretagna non ne produce più).
Ritrovamento da recordLa maggior parte del contenuto delle bottiglie gettate in mare all’inizio del secolo era stato restituito all’Mba nel giro di quattro anni dall’esperimento da pescatori o da persone che avevano trovato i messaggi camminando sulla spiaggia. Altre si sono rotte o sono rimaste sepolte dalle correnti. Solo una è rimasta a ondeggiare per più di cento anni. L’associazione ha sottoposto ora il ritrovamento al libro dei Guinness Record perché si aggiudichi il primato di messaggio in bottiglia più antico del mondo. L’attuale record è di un messaggio risalente a 99 anni fa scoperto al largo delle isole Shetland nel 2013.
sotto: l'articolo sul Corriere
il link originale qui
La storia del messaggioI due anziani stavano passeggiando quando hanno visto la bottiglia: seguendo le istruzioni scritte sopra, hanno rotto il vetro e letto la cartolina che c’era all’interno. Era della Marine Biological Association di Plymouth e la richiesta che riportava era quella di rispedirla al mittente: l’istituto di ricerca, infatti tra il 1904 e il 1905, aveva gettato in mare un migliaio di bottiglie, tra Regno Unito, Germania, Olanda, Danimarca e Norvegia, per studiare il flusso delle correnti e i movimenti dei pesci. Una volta compilata, Marianne e Horst, l’hanno dunque inviata per posta. Superata la sorpresa di vedersi recapitare una lettera indirizzata all’ex presidente dell’Mba, George Parker Bidder, ormai scomparso, l’istituto ha aperto la busta e trovato la cartolina che spiegava tutto. In accordo con quanto scritto, alla coppia che l’ha ritrovata, l’associazione ha consegnato uno scellino d’argento di ricompensa (acquistato su eBay perché la Gran Bretagna non ne produce più).
Ritrovamento da recordLa maggior parte del contenuto delle bottiglie gettate in mare all’inizio del secolo era stato restituito all’Mba nel giro di quattro anni dall’esperimento da pescatori o da persone che avevano trovato i messaggi camminando sulla spiaggia. Altre si sono rotte o sono rimaste sepolte dalle correnti. Solo una è rimasta a ondeggiare per più di cento anni. L’associazione ha sottoposto ora il ritrovamento al libro dei Guinness Record perché si aggiudichi il primato di messaggio in bottiglia più antico del mondo. L’attuale record è di un messaggio risalente a 99 anni fa scoperto al largo delle isole Shetland nel 2013.
sotto: l'articolo sul Corriere
il link originale qui
2015
Primonumero - Dai cartelli dei traghetti veneziani ai frigo dell’Algida: quello che “sputa” il mare - 22/02/2015
2014
Primonumero - Da Nottingham all’Adriatico in volo: trovati in spiaggia i palloncini lanciati dai bimbi inglesi - 10/06/2014
Primonumero - La richiesta di lavoro arriva dal cielo: messaggio nel palloncino “per i miei figli laureati” - 21/05/2014
Primonumero - La richiesta di lavoro arriva dal cielo: messaggio nel palloncino “per i miei figli laureati” - 21/05/2014
2013
Il Giornale - Agosto 2013
intervista radiofonica a Miracolo Italiano - ascolta
mostra 2013 - Primonumero - grazie a Stefano Fioretti per l'articolo
2012
messaggi e archeologia sul Quotidiano del Molise
![Immagine](/uploads/2/2/8/6/22860200/4883771.jpg?300)
Un'amica di Roberto ha inviato questa notizia
Focus - marzo 2012
2011
Focus - dicembre 2011
Roberto Regnoli su TV2000 GUARDA
La riscoperta dei messaggi in bottiglia su AdessoilSud.it
Primonumero - 20 ottobre 2011
Primonumero - 4 giugno 2011
Primonumero - 3 giugno 2011
La riscoperta dei messaggi in bottiglia su AdessoilSud.it
Primonumero - 20 ottobre 2011
Primonumero - 4 giugno 2011
Primonumero - 3 giugno 2011
Nuovo Molise - 09 febbraio 2011
2010
Abruzzo Impresa, Novembre 2010, numero 48
Primonumero: articolo 1 - articolo 2
2008
Muy interesante junior
Gente
2007
Il Venerdì
Vero
Panorama
Gazzetta dello sport
Gente
Grand'Hotel
Il Centro
Nuovo Molise
Termoli estate
The Times
Lucia Rita Carfagno
2006
L'Unione Sarda