La trascrizione senza modifiche. Sono stati omessi i nomi perché da una ricerca si Internet sembra si tratti di persone reali.
L'art. 52 del C.P. citato nel testo: Art. 52. Difesa legittima
Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa.
Alla c.a. del Signor Presidente della repubblica Sergio Mattarella.
Mi presento: sono Gianna quanto esprimo e accade da anni è a Treia provincia di Macerata comandata dalla mafia.
Signor Presidente con quale criterio dite che questa è democrazia io la trovo dittatura peggio di Hitler, costato da anni sulla mia pelle quanto e tutt’ora mi fanno senza darmi respiro, me le fanno di TUTTI i colori nessuno mi crede, nessuno mi aiuta: sono (siamo) innocenti.
Ho e voglio sapere per quale motivo la giustizia e la legge mi vuole togliere tutti i miei (nostri) sacrifici e sudori di una vita, con la quale mi sono (ci siamo) privata/i di tutto pur di poter finire i miei (nostri) giorni sotto un cosidetto coppo: il comune a tutti gli ha fatto fare a me (noi) no.
Non ci sono più contributi eppure mio padre li pagò per tutti i componenti della famiglia: niente più pensione di lavoro duro e massacrante lo scolpitore della crosta terrestre, una scelta senza mai rimproverarmi (rimproverarci nulla).
Volgo ormai verso la fine dei miei giorni, non per mia volontà, ma per mano di arroganti prepotenti abusatori di potere, voglio la verità.
Ci hanno sempre calunniati e maltrattati, ci dice: siete una famigliaccia siete gente senza braccia né gambe né cervello siete peggio dei marocchini non vi meritate un tetto per coprirvi e ci dovete pagare il prezzo che non ha fine (tutto a fine).
A me non risulta quanto essi dicono e mettono per iscritto, so per certo che essi scrivono il falso per estorcere beni immobili e quant’altro.
Non abbiamo mai fatto niente né dato mai fastidio a nessuno, abbiamo subito, siamo stati sempre menati (botte sopra a botte) dove siamo andati ci hanno cacciati via peggio che se fossimo portatori di lebbra: Non abbiamo fatto niente.
Ci calunniano e ci incolpano: non abbiamo fatto niente.
La mia Signor Presidente, sia chiaro non è una coda di paglia, è realtà e verità di quanto dico per iscritto.
Perché Signor Presidente tanta cattiveria e calunnia sul mio conto e sul conto della mia famiglia.
Perché Signor Presidente tanta ferocia e tanto farci del male da anni e anni (che ingoiamo) di fatto voglio sapere che cosa c'è sotto è un mio diritto che la legge la giustizia non mi può negare.
Io so per fonti certe che c'è un qualcosa (una cosa fatta da essi per incolparci) di losco e traffico illecito di denaro beni immobili sporchi.
Mi si sono scagliati tutti contro i cittadini il popolo di Treia Signor Presidente accusandomi (accusata tutta la famiglia) di cose e malefatte a me (a noi) sconosciuti: calunnie, fango, malefatte, estorsioni tanto io non sono nessuno, non esisto per lo Stato.
Signor Presidente c'è stato un periodo di mia vita che stanca di prendere le botte (menata) e calunnie decisi di fare la denuncia, poco tempo dopo mi vedi recapitare una lettera del Prefetto dove (c'era scritto) lessi che costui mi dichiarò querela falsa ingiuria e mendacea, qui si spense per sempre la mia vita.
Signor Presidente più volte ho (abbiamo) ricorso a diverse persone qualificate per avere aiuto su questa maledetta storia che io voglio mettere a nudo alla luce del sole per giusto diritto umano e per cui voi dite che questa è democrazia, e secondo voi democrazia è verità uguaglianza diritto tutela e altro, secondo me no.
Sono solo le parole. Signor Presidente xKé mi vogliono cacciare anche da qui?
Perché? Lo voglio sapere.
La mia vita è un inferno da ormai 64 anni che li combatto, botte violenza estorsione malefatti malefici calunnie perfidie in genere.
Signor Presidente sono arrivata a dire: la sorte nei miei confronti non è mai stata benevola, ma bensì violenta-spietata, ma le confermo sono essi i ricchi i potenti la legge la giustizia e il popolo che è tutto uguale.
Signor Presidente porto con me dentro di me una ferita profonda da anni e anni che non rimarginerà mai più del loro abuso di potere perfidia arroganza calunnie.
Signor Presidente sono qui, aspetto la fine. Sono già morta dentro da tanti anni, non ho più sentimento non ho più nulla aspetto la morte fisica che arrivi quanto prima.
Non più a nessuno Signor Presidente non credo più a nulla sono tutti falsi.
Corre Signor Presidente l'anno 1997 agosto quando xxxxxxxx muore (non di suo ma per mano ignota) poi dopo il funerale l'attacco violento e spietato su tutti i fronti a questa famiglia definita da essi INSIGNIFICANTE. (Sia chiaro che xxxxxxxx non ha lasciato niente a nessuno non ci sono carte né prove che dimostri il contrario-ciò è verità e certezza).
Loro con la loro violenza e con l'articolo 52 del C.P. sta a far pagare questa famiglia innocente.
Signor Presidente nessuno mi aiuta (ci aiuta) nessuno mi crede anzi mi incolpa (ci incolpa) di tutto di più (non ho fatto niente né io né i miei familiari.
Il 18 novembre u.s. xxxxxxxx e figli che hanno riscosso milioni di euro e appartamenti da mamma 24 ore e da … come tanti altri cittadini di Treia “ mi ha dato un sacco di botte (menata metà mi ha fatto tutta nera e mi ha rotto il menisco del ginocchio sx buttandomi per terra non ho potuto fare denuncia si sono venduti tutti a essi.
Signor Presidente voglio la verità di tutto questo massacro.
Gentile Signor Presidente aspetto un suo gradito riscontro su quanto ho espresso che è soltanto un cenno di quanto mi porto dietro con fatica e stremata poso sopra a questa terra che sia maledetta per l’eternità.
Anche Gesù Cristo maledì. Quello che ha fatto l’INPS, la strage degli innocenti.
3 maggio 2021
L'art. 52 del C.P. citato nel testo: Art. 52. Difesa legittima
Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa.
Alla c.a. del Signor Presidente della repubblica Sergio Mattarella.
Mi presento: sono Gianna quanto esprimo e accade da anni è a Treia provincia di Macerata comandata dalla mafia.
Signor Presidente con quale criterio dite che questa è democrazia io la trovo dittatura peggio di Hitler, costato da anni sulla mia pelle quanto e tutt’ora mi fanno senza darmi respiro, me le fanno di TUTTI i colori nessuno mi crede, nessuno mi aiuta: sono (siamo) innocenti.
Ho e voglio sapere per quale motivo la giustizia e la legge mi vuole togliere tutti i miei (nostri) sacrifici e sudori di una vita, con la quale mi sono (ci siamo) privata/i di tutto pur di poter finire i miei (nostri) giorni sotto un cosidetto coppo: il comune a tutti gli ha fatto fare a me (noi) no.
Non ci sono più contributi eppure mio padre li pagò per tutti i componenti della famiglia: niente più pensione di lavoro duro e massacrante lo scolpitore della crosta terrestre, una scelta senza mai rimproverarmi (rimproverarci nulla).
Volgo ormai verso la fine dei miei giorni, non per mia volontà, ma per mano di arroganti prepotenti abusatori di potere, voglio la verità.
Ci hanno sempre calunniati e maltrattati, ci dice: siete una famigliaccia siete gente senza braccia né gambe né cervello siete peggio dei marocchini non vi meritate un tetto per coprirvi e ci dovete pagare il prezzo che non ha fine (tutto a fine).
A me non risulta quanto essi dicono e mettono per iscritto, so per certo che essi scrivono il falso per estorcere beni immobili e quant’altro.
Non abbiamo mai fatto niente né dato mai fastidio a nessuno, abbiamo subito, siamo stati sempre menati (botte sopra a botte) dove siamo andati ci hanno cacciati via peggio che se fossimo portatori di lebbra: Non abbiamo fatto niente.
Ci calunniano e ci incolpano: non abbiamo fatto niente.
La mia Signor Presidente, sia chiaro non è una coda di paglia, è realtà e verità di quanto dico per iscritto.
Perché Signor Presidente tanta cattiveria e calunnia sul mio conto e sul conto della mia famiglia.
Perché Signor Presidente tanta ferocia e tanto farci del male da anni e anni (che ingoiamo) di fatto voglio sapere che cosa c'è sotto è un mio diritto che la legge la giustizia non mi può negare.
Io so per fonti certe che c'è un qualcosa (una cosa fatta da essi per incolparci) di losco e traffico illecito di denaro beni immobili sporchi.
Mi si sono scagliati tutti contro i cittadini il popolo di Treia Signor Presidente accusandomi (accusata tutta la famiglia) di cose e malefatte a me (a noi) sconosciuti: calunnie, fango, malefatte, estorsioni tanto io non sono nessuno, non esisto per lo Stato.
Signor Presidente c'è stato un periodo di mia vita che stanca di prendere le botte (menata) e calunnie decisi di fare la denuncia, poco tempo dopo mi vedi recapitare una lettera del Prefetto dove (c'era scritto) lessi che costui mi dichiarò querela falsa ingiuria e mendacea, qui si spense per sempre la mia vita.
Signor Presidente più volte ho (abbiamo) ricorso a diverse persone qualificate per avere aiuto su questa maledetta storia che io voglio mettere a nudo alla luce del sole per giusto diritto umano e per cui voi dite che questa è democrazia, e secondo voi democrazia è verità uguaglianza diritto tutela e altro, secondo me no.
Sono solo le parole. Signor Presidente xKé mi vogliono cacciare anche da qui?
Perché? Lo voglio sapere.
La mia vita è un inferno da ormai 64 anni che li combatto, botte violenza estorsione malefatti malefici calunnie perfidie in genere.
Signor Presidente sono arrivata a dire: la sorte nei miei confronti non è mai stata benevola, ma bensì violenta-spietata, ma le confermo sono essi i ricchi i potenti la legge la giustizia e il popolo che è tutto uguale.
Signor Presidente porto con me dentro di me una ferita profonda da anni e anni che non rimarginerà mai più del loro abuso di potere perfidia arroganza calunnie.
Signor Presidente sono qui, aspetto la fine. Sono già morta dentro da tanti anni, non ho più sentimento non ho più nulla aspetto la morte fisica che arrivi quanto prima.
Non più a nessuno Signor Presidente non credo più a nulla sono tutti falsi.
Corre Signor Presidente l'anno 1997 agosto quando xxxxxxxx muore (non di suo ma per mano ignota) poi dopo il funerale l'attacco violento e spietato su tutti i fronti a questa famiglia definita da essi INSIGNIFICANTE. (Sia chiaro che xxxxxxxx non ha lasciato niente a nessuno non ci sono carte né prove che dimostri il contrario-ciò è verità e certezza).
Loro con la loro violenza e con l'articolo 52 del C.P. sta a far pagare questa famiglia innocente.
Signor Presidente nessuno mi aiuta (ci aiuta) nessuno mi crede anzi mi incolpa (ci incolpa) di tutto di più (non ho fatto niente né io né i miei familiari.
Il 18 novembre u.s. xxxxxxxx e figli che hanno riscosso milioni di euro e appartamenti da mamma 24 ore e da … come tanti altri cittadini di Treia “ mi ha dato un sacco di botte (menata metà mi ha fatto tutta nera e mi ha rotto il menisco del ginocchio sx buttandomi per terra non ho potuto fare denuncia si sono venduti tutti a essi.
Signor Presidente voglio la verità di tutto questo massacro.
Gentile Signor Presidente aspetto un suo gradito riscontro su quanto ho espresso che è soltanto un cenno di quanto mi porto dietro con fatica e stremata poso sopra a questa terra che sia maledetta per l’eternità.
Anche Gesù Cristo maledì. Quello che ha fatto l’INPS, la strage degli innocenti.
3 maggio 2021