La pagina di Carolina
Carolina ci ha conosciuti tramite internet ed ha iniziato a inviare e-mail a Roberto, da qui un rapporto e-pistolare quasi settimanale, a volte quotidiano per lo scambio di scritti e Carolina ci ha inviato alcune sue foto, poesie e scritti.
Buona lettura
Carolina, nella foto sotto, segue il nostro sito da molti anni e ogni tanto ci invia una poesia, delle foto o un racconto da pubblicare.
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Carolina, nella foto sotto, segue il nostro sito da molti anni e ogni tanto ci invia una poesia, delle foto o un racconto da pubblicare.
Le foto di Carolina
Le poesie di Carolina
Amicizia
Amicizia è poter rivoltare le zolle dell’ anima Amicizia è far scivolare una lacrima dal cuore di chi soffre Amicizia: dona a chi la vive, un animo da proteggere, sostenere se il passo è incerto: sorridere alle Sue battute, gioire perché condivide il nostro quotidiano. Pronta a divenire scherzosamente irriverente, dispettosa. Carolina Benincasa Cronos Matera è silente I falchi grillai, Le rondinelle Sono padroni dell’aere. Un Tempo gioioso per taluni Un Tempo greve per altri Cronos non smentisce la sua natura. Fagocita tutto Spesso anche i ricordi Se non sono degni del cuore. Carolina Beniincasa |
Alchimia
Da pochi giorni I nostri quotidiani Si sono incrociati Eri uno sconosciuto Dalla mia sensibilità. Una email , Un recapito telefonico Scritto con titubanza, In fondo alla lettera. E non sei più sconosciuto. Gli eventi tristi Delle nostre esistenze, Non più ignoti Ai nostri cuori. Ascolto notizie. ”Ne parlerò con Roberto”. Che splendido quadro. “Lo discuterò con Roberto”. E così ,ascoltando Te , Narrando Dei miei pensieri Al Tuo cuore, La conoscenza Diviene amicizia. Vera gioia,rara ricchezza, Giusto dono Per cuori sensibili. Carolina Benincasa |
AMORE
Una penna fresca,gorgogliante Come un ruscello di montagna Descrive il più profondo Il più vitale Il più vero sentimento Che nei Tempi Ha accolto Il cuore : l’Amore. Amore …….. Dona la sensazione Di poter librarsi nell’aria. Come i gabbiani. E, quando la tristezza incombe , La disperazione Oscura l’animo, Una forza inimmaginabile Rende invitti. Gli ostacoli ? Sconfitti Dalla ferrea speranza. Perché Amore è Il respiro di GAIA. Colui che sa descrivere Con gioiosità Amore Sa anche viverlo,donarlo Rendendo felice , Profondamente vivo Finalmente libero, L’animo che riceverà Questo rarissimo e prezioso Dono Carolina Benincasa |
Dolce Pensiero
Hai voluto la mia presenza nella Tua vita, con profondo amore, con determinazione, non lasciando altra decisione . Felici , andavamo nel sentiero della vita. Ciascuno gioiva della felicità dell’altro Non servivano parole. Un sorriso e l’animo dell’ uno era nell’animo dell’ altro, comprendendolo fino in fondo . Con gioia profonda . Rarissima realtà , che rendeva il loro quotidiano lieve , luminoso come l’arcobaleno dopo una gioiosa pioggia in primavera. Ma troppo presto tale magia finì; dolorosi eventi privarono del papà la bimba , La sua vita si oscurò nel medesimo istante . Carolina Benincasa |
Il Silenzio
Il silenzio narra dei suoni dolcissimi della natura rendendo felice il cuore . Ma, talvolta , il silenzio , avvolge come un nero drappo ,soffocando . Carolina Benincasa Ultimo cavaliere del mare E’ un pomeriggio di tarda estate, la voce della conduttrice illustra gli splendori del mare . Continuo, stancamente, Affranta dal caldo, a risolvere un rebus. La voce è cambiata. Un dolce accento bolognese Narra di una realtà romantica Fonte di gioia, di speranza, per i cuori di ogni Tempo: I messaggi in bottiglia. Sollevo lo sguardo. Coinvolge, il narratore. La sensibilità accompagna il Suo dire. La mente va …… Spiagge ignote Rivelano i segreti degli animi. Un giovane uomo, Ultimo cavaliere del mare Diviene prezioso custode Di angosce,speranze Che il più dolce, il più spietato sentimento rende vivi gli umani di ogni età. Carolina Benincasa |
Un mare grigio pioggia
Una vasta luminosa distesa blu Che gioca a rimpiattino con RA. E’ questo il mare che amo. Vivono in me i caldi raggi. Oggi Il mare è una distesa grigio pioggia Non rincorre Ra Fagocitato da nere , Dense nuvole. Chiede solo di essere amato. L’invocazione raggiunge i cuori Dalla spuma delle onde Che lambiscono Gaia Dolcemente, a volte Spesso con violenza. E’ il grido d’aiuto Di un gigante che soffre. Non porta gelo Ma induce ad amarlo Sempre E donare al gigante triste Un tenero abbraccio. In attesa di Ra. Carolina Benincasa |
Speranza dopo il dolore
Una figura sottile Corre veloce Verso un bosco Non è un bosco ilare,gioioso. I suoni sono tetri ,angosciosi. Nessun uccellino regala Il suo canto . I rami si muovono seguendo Le folate di un vento Violento, Gelido. E’ buio in quel bosco Un buio che fa paura, Terrorizza il cuore. La fanciulla Corse verso questo orrore. Forse non vede ove la Sua corsa La sta conducendo. Gli occhi offuscati da lacrime Non sono una buona guida. E piange la fanciulla, E corre. Il viso sferzato dal vento gelido. La bianca veste si lacera Contro i rami bassi . Vaga senza meta . Il tempo corre Con la fanciulla. Lontano , molto lontano Un lieve bagliore Ferisce le pupille Da troppo immerse nel buio sinistro e profondo. La fanciulla si avvicina Velocemente alla luce. Ne è immersa totalmente. Un calore dolcissimo Avvolge il corpo tremante. Un sorriso illumina il viso. La speranza è in Lei. Per sempre . Forse. Carolina Benincasa |
Sassi
Statici i Sassi Vivono nel Tempo Amici degli eventi , li osservano . Occhi vuoti ma pregni di Storia, le Chiese rupestri accompagnano l’Eterno andare degli esseri nelle Ere . Carolina Benincasa Pioggia e ricordi
Batte, la pioggia Sui vetri Violenta , insistente, Decisa, Impertinente. Come i ricordi . Perseveranti , decisi. Impertinenti Squarciano il Tempo Dilaniano il cuore. Talvolta. Rendono felici il giorno. Talvolta Carolina Benincasa Fai clic qui per effettuare modifiche. Mon Ami Un grande immenso dolore quale dardo infuocato straziò il Tuo cuore Vorrei possedere magiche alchimie e far rivivere il dolce germano si da poter ridare il sorriso al Tuo animo Carolina Benincasa |
Nebbia
I falchi grillai volano nella bianca nebbia. Pian piano scompaiano nel fitto velo di gocce d’acqua Ma solo per poco Il sole appare . Bianco , diafano, è alto in cielo . Il grigio velo si solleva, timoroso, riverente. I falchi grillai , felici, sorvolano le antiche vestigia non più latenti a Ra che, avvolgendole , ridona loro la vita. Carolina Benincasa Messaggi nell’acqua Osservo la luminosa distesa blu indaco, I giochi di RA. Luminose scintille si rincorrono sul mare . Cielo e Gaia, Cronos. Elementi dell’Universo. La Storia è davanti a me Quanti misteri ! Quali domande? Quelle di sempre. Alcuni le affidano al vento Altri preferiscono il regno di Poseidon Molte rimangono insolute Molte raccolte da un gesto amico Trovano risposta. Accade in ogni Tempo E’ il vissuto Degli abitanti di Gaia Carolina Benincasa |
Mare
Torno a te dopo molti mesi Alcune cose sono cambiate, forse un velo di melanconia avvolge il mio cuore . Incomprensioni,ingiustizie Hanno sottolineato il mio andare In questo tempo. Confido a Te la mia tristezza. E’ un dialogo silente . Ra illumina la distesa blu cobalto . Una falce di sole rende argentee le onde. Abbaglia tale luce . E’ il comunicare di Ra al mio cuore, Il calore dei suoi raggi è dolcissimo, penetrante . L’animo rinasce alla vita. La speranza si impone al mio essere . Il cuore , la mente ,tornano a sorridere. Carolina Benincasa |
Lotta
Solcano veloci le onde, gli scafi I cacciatori del mare Si armano Per immobilizzare le prede. Il cacciatore del mare Combatte per la supremazia. Il pesce vuol vivere. Lotta impari. La barca segue la preda. La preda falcia le onde Violenta,disperata. Vuole vivere Vincere sull’uomo. E trascina con se tutto: Uomini , attrezzi, Barca. La lotta continua. Ineguale. Disperata. Fino all’ultimo sangue. Come sempre la vittoria è Dell’Uomo. La sfida è stata vinta. Dal più forte? Chissà. Carolina Benincasa |
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Gli scritti di Carolina
ANCORA NATALE
Come in una favola si potrebbe dire: c’era una volta il Natale, fatto di verità di scambi di doni, magari non eleganti né firmati, ma offerti con un sorriso che non serviva solo a mettere in mostra 32 pezzetti d’avorio. Cos’è oggi il Natale? Miriadi di luminarie che risplendono nei negozi e nelle città, ma che non riescono ad illuminare certo menti cromosomicamente ottuse? Folle di compratori che, spasmodicamente assolvono ad un rituale meccanico e ripetitivo non sancito, ma da tutti puntualmente eseguito, trascinandosi da un centro di vendita all’altro? Quel comune denominatore, aggregante spendaccioni che repentinamente trasferiscono da banchi alle loro ceste: aragoste, storioni, salmoni, zamponi? Conseguenziali tavole imbandite intorno a cui si collocano persone che nulla hanno da spartire se non un sorriso stereotipato e riesumato pro tempore? Un benessere dell’ultima ora che non riscatta da un passato di indigenza ma vero perchè appartiene, a taluni, da sempre, e che non può certo modificare uno status intellettuale né creare una sensibilità mai posseduta? Un”certo” Dante definiva “beati“ i tempi vissuti nella miseria. Il doveroso rimpinzarsi di cibi raffinati o dei soliti intrugli, ma moltiplicati per l’occasione ed a giustificazione “la tradizione”? Una sequela di animali uccisi violentemente che costituiranno le offerte speciali dell’ultima ora, prontamente recepite quasi a sostituire quel calore interiore, ormai scomparso da tempo? Sfoggiare i suddetti indumenti per portare doni infiocchettati e luccicanti a coloro che l’etica definisce poveri? (da quale parte sta la povertà è superfluo sottolineare). Sdradicare abeti - picoli o grandi – che, se pur forniti di radici, finiranno per strada puntualmente, dopo aver illuminato dimore pregne di buio ben più grave ed inamovibile? Vestirsi a festa per l’occasione, scordandosi di un certo “signore” che, in un Suo “libretto” affermava :”Natura non facit saltus”. Una festa che si aggiunge alle altre e che ci trova sempre più annoiati, stanchi per una solitudine verificata da chi sa e vuole leggersi dentro? Una coppa di champagne o vino d’annata ingollata a garganella a metà notte?Un dolce da dividere con altri? O, Forse, Natale E’: Una stalla piccola o grande, senza troppe luci, che ripete una storia di povertà e di umiltà - solo apparente - ed il cui freddo mitigato dalla presenza di umili animali, oggi è quasi un insulto per le calde case “vestite “ a festa per l’occasione? Un presepe, intorno a cui sono raccolti pastori e re, in nome di una fratellanza, dell’amore non casuale e racconta una vita vissuta senza orpelli di finto benessere ma con verità che da dignità? Addobbare un albero sintetico per non distrugger la flora, assieme a coloro che amiamo e che sappiamo, ancora, circondare con amorevole vero sorriso E che potrebbe, da solo, costituire l’unica, vera illuminazione per questa tradizione che viene a noi da paesi lontani? Un desco intorno a cui riunirsi con amore? Una città non illuminata ove il Comune destina il costo delle “luminarie” a coloro che avranno il “solito” pasto? La rinuncia dei venditori ad una parte dei loro guadagni in favore di chi è meno fortunato? Sostituire il grande albero che trofeizza il consumismo nelle piazze, con un piccolo grande presepe, intorno a cui raccogliersi, credenti e non credenti, portando simboli d’amore per tutti? Aiutare anche un semplice conoscente a superare le dure prove che il quotidiano regala a piene mani? Saper accettare il dolore degli altri, vivere accanto senza sentirsi martiri o santi , offendendo – così - la sofferenza di chi, in altre occasioni definimmo fratelli? Dire NO ai “doverismi “ di una vita che non ci appartiene ma che gratifica il deserto di un’esistenza priva di veri ideali, di forza interiore che fa fuggire, sempre, nella speranza di non ascoltarci Ricordarci l’un l’altro? Saper donare un sorriso? Saper colmare solitudini che non ci appartengono ? BUON NATALE a CHI conosce il vero significato di questo “compleanno” Carolina Benincasa |
Buon Anno
(A Chi ? ) A coloro che puntualmente sprecano denaro pubblico in luminarie buttate giù dal noto “zefiro, restituendo alla lux dei lampioni ferruginosi un centro che attende di diventare umano? Ai rivenditori che , incamerati introiti extra “rivestono” del solito grigiore le vetrine? Agli ideali di umanità azzerati alle 0,00 del primo gennaio come un contachilometri di una utilitaria sgangherata e d’occasione? A chi lascia l’asfalto con i “soliti “ rattoppi , gli intonaci cadenti e sbocconcellati per sottolineare eterne indifferenze? A quel manipolo di gaudenti e pasciuti per le abboffate festaiole e doverose, che ridiventano – deposte le toilette – i soliti monsieur e madamin travet – anche per retaggi genetici – al servizio del solito padrone a testa bassa e senza dignità? A coloro che brontolano su tutto, senza trovare il coraggio di modificare alcunché? Agli inamovibili nuclei familiari che – giganti - dai piedi di argilla - stanno - su per prosaici motivi economici, illudendosi che nessuno sa di una disarmonia nota a tutti? Agli incantesimi infranti di una favola vissuta con epidermico entusiasmo ? Ai sorrisi stirati con le mollette, ai baci umidi e mollicci dati in tandem al “verso “ :Auguri, Felicità”? Alla mediocrità endemica che , prepotente, emerge dal luccichio di strass con il “Bla Bla “ formale ed allegrotto riesumati ed entrambi destinati allo sfoggio di sentimenti Mai esistiti ? A chi degli animali fa oggetto di sadica violenza o crudele indifferenza, abbandonandoli per non variare il “ profumo “ degli ambienti ( in inverno ) o di noiose appendici ( in estate )? A coloro che gestiscono il trascendentale ( i Preti ) circondandosi di politici dalle estrazioni diverse, nella speranza di aver favori ma negando gesti umanitari che non gratificano il protagonismo ? Ad una società che - come in passato - presenterà le tare di sempre ? O Buon Anno A coloro che, dicendo no ai falsi doverismi ed alla ipocrisia, buttan giù giganti dai piedi di argilla ? A chi sa donare la vera amicizia senza imporre la parvenza di essa, per chetare una coscienza pregna di torti, soffocati per non impazzire ? A chi non cerca affetti pro tempore per soddisfare futili desideri di affermazioni del proprio ego ? A quei rarissimi genitori che, in nome di una sensibilità vissuta, arricchisce il quotidiano donando esempi di rispetto verso se stessi e del prossimo, ai propri rampolli? A coloro che, per dovere o scelta umanitaria, trascorrono il periodo festaiolo, fra ammalati, anziani o persone sole, ma, donando affetto ? A chi avanti negli anni, intuisce che, forse, sarà l’ultimo ? A coloro che vivono l’esigenza di realizzare attività sociali senza trionfalismi, nel credo di lenire ferite inferte dall’indifferenza altrui ? A chi crede nel proprio impegno culturale e politico, sinonimo di altruismo e maturità interiore e, con costanza continua -indefesso - l’inevitabile lotta di sempre ? A chi, giorno dopo giorno, spera di accrescere la propria spiritualità - in verità - senza etichette o credi occasionali o - peggio - senza imporre sofferenze gratuite ed inutili a coloro che conoscono solitudini ben più gravi e più profonde ? Buon anno a chi svolge il proprio lavoro - day after day – senza servilismo o viscida umiltà ma con dignità? Buon Anno a chi ingoia ogni mattina un caffè sempre più amaro? Carolina Benincasa |
A l c i b i a d e
Il cane che voleva essere Pericle - Bau - Buon giorno - oh, che bella giornata. com’è caldo il sole! -Bau Bau!!!! E’ questo il felice commento di un cagnolino che, dal giorno della sua nascita non ha certo avuto molti momenti felici . Però……… Non che sia insensibile, è solo un incorreggibile ottimista. Bene, torniamo ad Alcibiade, pardon, Pericle : cominciamo dal nome, un po’ di confusione è certo che ci sia! “ Ehi, Alcibiade” ( qualcuno lo sta chiamando ). Il nostro amico continua a stiracchiarsi, offrendo al sole il pancino ( vuoto per il momento ), poi si gira, si tira su e, con un fare tra l’indifferente l’incuriosito: Dici a me? Si, proprio a Te , come va ? - Oggi è una bella giornata, come vedi, e sono sicuro che rimedierò qualcosa di buono da mettere sotto i denti. Detto questo, si specchia in una pozzanghera ( chissà come si sarà formata, visto che non piove da giorni ). E si ammira, il nostro Acibiade! Ha un musino spiritoso, triangolare, bianco col nasino nero; le orecchie? : una nera, dritta e tesa ad ascoltare e percepire i rumori più sospetti, l’altra marrone piegata sull’occhio sinistro; la coda nera forma un punto interrogativo sottile, ed era il suo orgoglio. Tra la testa e la coda, un corpo bianco ( con una macchia nera sul lato destro ) e snello per i troppi pranzi saltati , non certo per una ricercata esigenza di forma. Il tutto era retto da quattro zampette snelle ed agili di ben tre colori : due bianche una nera ed una marrone. Ecco, questo è Alcibiade - Paride, ma chiediamogli il perché di questo doppio nome: “ Vuoi dirci il tuo vero nome?” -“ Devi sapere che nacqui in una bella casetta, con bambini ed un bel giardino dove giocavo con i miei fratellini quadrupedi e non; purtroppo eravamo troppi quelli a quatto zampe e così, quando cominciai ad essere un po’ più autonomo mi regalarono ad un signore buono e gentile ma che dopo qualche tempo lasciò questo mondo. I miei padroncini originari si erano, nel frattempo, trasferiti in un’altra città e così mi sono trovato per strada perché non c’era alcuno a prendersi cura di me.”- e la voce si incrina, ma solo per un attimo.- “ E’ stato il signore buono ed anche molto colto che, accogliendomi, mi ha dato il nome Alcibiade, perché, come l’antico condottiero, ero orgoglioso di me, amavo farmi ammirare e, spesso, tentavo qualche impresa più grande di me. Io, però, mi sono sentito sempre Pericle; Tu chiamami come vuoi- dice- (guardandomi con quegli occhioni vivaci, tondi tondi e tanto dolci). Beh- continua - ora Ti saluto, urge un giro di perlustrazione “ . E va per la sua strada, orgoglioso di esistere. Trotterella per quella strada illuminata dal sole di settembre. E’ veramente una giornata molto luminosa, il sole accarezza un mare blu indaco, creando favolosi scintillii. Il lungomare è pieno di gente, bimbi e signore con cani più o meno pomposi, tutti ( o quasi ) al guinzaglio e con tanto di medaglietta . Da lontano seguo il nostro Acilbiade che vorrebbe comunicare con tutti. Avvicina il suo musetto a quello dei cani a guinzaglio, qualunque sia la taglia; uno in particolare, attira la sua attenzione: un piccolo volpino rosso che scorrazza tra i bambini e gli adulti, trascinandosi dietro il padrone. Tutta quella allegria induce il nostro amico a partecipare, ad entrare nella comitiva. -“Vattene, randagio, non hai né collare né medaglietta non ti vogliamo con noi” . Questo era il “ dolce “ commento degli improbabili compagni di gioco del nostro amico. Ma, Alcibiade non si scompone, evita con abilità un calcio di un adulto e continua la passerella. C’è un bel cane color nocciola grande grande, con una pelliccia lunga lunga, cammina vicino ad una donna impettita e rubiconda, più larga che lunga e non trascura di “ regalare” strattoni al Suo“amico” a quattro zampe. Costei, quando si accorge di Alcibide, gli urla dietro un furibondo : -” Vattene sacco di pulci, allontanati dal mio F i f ì, che rimedia, così, un altro strattone. “-Ma tu guarda che modi, !!!!!, alla fine volevo solo scambiare qualche parola, pardon, qualche “bau”, giusto una dissertazione sul tempo - sai un po’ stile inglese- , che modi e che amore verso i miei simili, stzz!!!!. E, dopo questo ulteriore assaggio di“umanità”, Alcibiade continua la sua passeggiata guardandosi sempre intorno e felice di esistere. Coda dritta, musetto teso ad annusare i vari odori nella speranza di percepirne qualcuno gradevole. Vanitoso lo è sempre stato e, quando trova una pozzanghera formata da acqua che deborda da una fontana, non sa resistere ed eccolo lì ad ammirarsi: “ Ma che bel musetto simpatico - dichiara al mondo il nostro narcisista formato ridotto -, corpo perfetto, agile e scattante, sono proprio un bell’ esemplare. La razza?, ma non bisogna essere pignoli. Sono bello, simpatico. E questo basta!!!!” Dopo queste “ modeste” riflessioni, continua la sua passerella; di tanto in tanto un “Bau, Bau “, per far saper agli astanti “ Ehi, sono qua, non mi notate? “. Qualcuno, però, si era accorto e come di coda dritta Alcibiade - Pericle - . Era un grosso cane non tenuto al guinzaglio da un proprietario superficiale, sciocco che sfoggiava la “Sua proprietà” incurante dei danni che poteva procurare. Si era ben guardato di educarlo al buon vivere ed al rispetto, forse, perché li ignorava, presuntuoso, saccente ed arrogante com’era. Con tali premesse, è chiaro che il pericolo pubblico a quattro zampe, copia del padrone, puntava, ringhiava, tentava di aggredire creando il vuoto intorno a sé. E, proprio grazie a questo vuoto di gambe e zampe che il prepotente quadrupede, grosso e peloso, intravede una cosuccia che, ignorando cosa stesse accadendo alle sue spalle, una zampetta dietro l’altra, muovendo quel ricciolo di coda, la testa a destra ed a manca, cercava qualche sguardo di ammirazione. “ Ma quel “ coso” lo uso come pupazzo o palla, mi posso veramente divertire ; alla carica!!!!!!- e comincia a correre il masso semovente e peloso, verso il nostro amico Alcibiade. Il padrone, intento a schiacciare con la scarpa una sigaretta (!!!! ), non si accorge di nulla. Alcibiade si rende conto che qualcosa sta per succedere dietro di sé. Inguaribile ottimista , pensa :- “ Che bello, qualcuno vuol giocare con me “ - e si gira; ma il “Bau” di benvenuto gli si blocca in gola nel vedere quell’ ammasso di peli, avanzare verso di lui. A gambe, pardon, a zampe levate, cerca un rifugio. Ma dove? Un lungomare non offre granché come rifugio. -“Vado verso il mare? No, peggio!”- In pochi secondi la giovane vita passa davanti agli occhi di Alcibiade; i digiuni, le fatiche per mettere insieme pranzo e cena, le poche carezze, il sole, le stelle che gli hanno fatto da rifugio. No, non si può arrendere, no, mai!, e scappa a più non posso, chiedendo il massimo alle sue zampette agili e veloci. -“ O Dio dei cani, aiutami ( ma ci sarà un Dio per noi? ), se qualcuno lo conosce Lo avvisi, IO sono in pericolo!!!! Il padrone del gigante osserva la scena con un sorriso idiota. Esiste, Esiste un Dio per gli esseri a quattro zampe, ecco, una panchina vicino al muro del lungomare e…grazie alla mia forma perfetta sono in salvo, il nemico grassone non ce la fa ed ora faccio anche la sfilata: “ Ammirate gente, Davide ha sconfitto Golia! Nasino in su, ma con la coda dell’occhio si guarda intorno; il pericolo, pigro quanto cattivo si era dileguato. - “ Oh mamma (di cui aveva un ricordo vago e lontano) cosa succede ancora ? , cosa è quell’ombra ? “ Una mano delicatamente si posa sul capo di Alcibiade che si gira di scatto fra il curioso e lo spaventato. E’ una signora dal sorriso dolce che prende in braccio quello scricciolo e continua a sussurrargli dolci parole per tranquillizzare il nostro eroe. -“ Che buon profumo, deve essere francese e quanta dolcezza in queste carezze ! Che bello, ho trovato la mia mamma, anche se è a due zampe; non si può avere tutto! “. E si addormenta fra le braccia della salvatrice. Sa bene, Alcibiade, che felice è colui che dimentica ciò che è difficile cambiare, come afferma un noto aforisma. Si sveglia in una casa accogliente, fra profumi di pappa e cuscini soffici soffici, messi lì, proprio per lui. -“Che bel cestino. È così accogliente !; si, lo so, ho barattato la libertà per un affetto sicuro ed altrettanti sicuri pranzetti. Ma, sono anche pronto a dare affetto e rallegrare il quotidiano della mia ospite; no, non farò capricci . Ed ora che succede?, mi manda già via? Mamma umana che fai, mi abbandoni? Perché mi metti in questo “coso” lungo e stretto?, ooh , almeno posso respirare!! Ed ora? in macchina? E dove andiamo?; mi molli per strada come fanno gli improbi?. No , non credo, la macchina si ferma in città. Entriamo in un locale che ha uno strano odore, non l’ho mai sentito prima, non mi piace. “ – Queste le riflessioni tra lo stupito, l’angosciato, il fiducioso, mentre qualcuno lo fa uscire dal trasportino -il coso lungo e stretto, come lo percepiva Alcibiade- sempre con delicatezza e la mamma umana lo copre di coccole per tranquillizzarlo ……. Ma…!?! - “ Chi è questo uomo in bianco, che vuole? Perché mi tocca il pancino, ora è bello pieno - Lascia le mie orecchie; mi piacciono così come sono e molla!!!!!, cosa guardi, non ho mica nascosto qualcosa nelle mie orecchie!!!! U f f a, anche la coda adesso e quello che c’è sotto! Che indiscreto!!!! Oooh, oooh, cos’è quell’aggeggio lungo? Oh, si una siringa, ne ho viste tante per strada; sentivo dire di non avvicinarsi perché portano la morte ! E questo ora che vuole?!?....Ahia!! Che dolore!!! Così , brava, si, si, si, se strofini e mi dai quel biscotto che occhieggia dalla Tua tasca starò subito meglio . - Bau, Bau…- “ Il dolore è passato, le coccole ricevute rassicurano Alcibiade che si addormenta nel suo trasportino, sicuro di aver trovato un vero rifugio e, no, non rimpiangerà più nulla. “Sapete il signore che mi aveva accolto in casa sua e di cui vi ho già parlato, era anche molto colto, mi parlava di tutte quelle persone che avevano scoperto tante cose e mi ricordo di un certo Einstein che aveva scoperto qualcosa in cielo ed amava dire : “Se i rimpianti superano i sogni, allora si è vecchi”. Io non invecchierò mai perché non avrò rimpianti ed ora sono sicuro di poter realizzare il mio sogno in questo porto sicuro: quello di avere una compagna dei cuccioletti miei e di portare sempre più gioia a chi mi ama . Cosa chiedere di più? “ - E, con questo futuro così roseo davanti a sé, il nostro amico - che nel frattempo era rientrato in casa - si addormenta russando, di tanto in tanto. Alcibiade o Pericle, ha dimostrato di essere in grado di donare felicità. E gli Umani? Dall’alto del loro egoismo conoscono - spesso - il grigiore di una vita avvolta su se stessa. Quanto potremo imparare dagli amici a quattro zampe, se solo non li usassimo –spesso- come oggetti di diletto, ancor più spesso inutilmente e crudelmente. F I N E |
Ciao Renato
Sono Carolina Benincasa, lo so, dovrei dare del Lei ad un essere umano cui mi rivolgo per la prima volta e per il quale sono una perfetta sconosciuta. Ma, posso dare del Lei ad un amico? Forse si , ma si può dare del Lei ad un fratello? Ecco chi sei stato e sarai per me , il fratello che non ho. Sono figlia unica per cui le persone che mi donano amicizia divengono parte della mia storia , della mia vita. Come Te. Non direi che sono stata una Tua fan, perché sarebbe ridurre a mero entusiasmo le profonde emozioni , la totale gioia che la Tua poesia in note mi hanno donato negli anni. Una gioia della durata di una canzone potrebbero affermare gli stolti. Da quando la gioia si misura in durata piuttosto che in intensità!!! E Tu hai donato e doni tanta intensità. Eri “mimetizzato” con lustrini e cantavi il carrozzone della vita….. perché per molti vivere vuol dire apparire non essere e costoro temevano di andare al di là della Tua immagine che, nel Suo essere maschera metteva a nudo la povertà di ipocrite vite avvolte su se stesse. Eri “ mimetizzato “ con boa , riccioli lunghi , da tutine aderenti fra doppiopettisti che, urlando , cantavano amore che faceva rima con Cuore. Piacevano? Erano tranquille voci che inneggiavano alla monotonia , al pattume del quotidiano che non scuoteva l’Essere, non faceva certo riflettere. Le Tue toilette che per taluni versi facevano paura agli ipocriti ,ai ben pensanti , scuotevano fin dal profondo , facendo vibrare dolcemente , violentemente , i sentimenti degli astanti. E si pensava , si meditava , si agiva , si modificava. Si toccava il blu . Il Tempo trascorre nelle Tue note , ne cogli le modifiche cambiando anche Tu. Via il boa.Via i riccioli . Via le tutine. Ora sei un Signore che , pur non abbandonando i teneri lustrini e qualche tocco di originalità , narri dei problemi del padre in là negli anni, degli amici, dell’oggi. Se la cornice è modificata, le vibrazioni , le emozioni, sono quelle di sempre. Perché sei vivo. Sei vero. Sei Zero. Nulla e tutto, ovvero : Sempre. Sto ascoltando le Tue poesie ; non hanno tempo e come il Tempo appartengano alla Vita dell’Uomo. E, che sia Tecnologicus o semplice uomo, comprende il Tuo messaggio che è il solo che ciascuno vuole ascoltare dal proprio fratello. Il messaggio d’ amore di speranza , di solidarietà e , quando canti di essi è un rivolgerTi a ciascuno di noi . E ‘ un canto corale , ma al contempo con ogni singolo Tuo amico che è lì, con Te. La magia della musica , delle parole. La magia di Zero. Ciao. Carolina Benincasa INNO ALLA VITA Il sipario è buio, la musica va, non una musica dolce o da sottofondo, bensì forte e prepotente si impossessa dei timpani. Due fari puntano sugli spettatori. Con decisione. Questo l’antefatto, il preludio del racconto narrato dai Momix, i danzatori degli Archetipi. Non ballerini, ma danzatori, non movenze eteree, delicate bensì precise eppur straordinariamente armoniose gioiosamente impegnano lo spettatore ad una interpretazione della loro narrazione. E ciò che dirò non necessariamente seguirà l’iter cronologico del loro essere sulla scena. Ancora buio sul palcoscenico: cinque danzatrici si muovono con movimenti ritmica, quasi una danza tribale su palloni bianchi. Non è una danza dolce o violenta, è un’armonia di movimenti che comunicano la nascita prima : quella dell’Universo. Il Big Beng è già avvenuto, il suo suono si espande nell’ancora vuoto cosmico, la materia si sta formando, le danzatrici vanno in un disordine ordinato per i palcoscenico. La materia si aggrega. Le danzatrici ritmano, vieppiù, gli avvenimenti. La musica sottolinea tali eventi. L’Universo si sta costruendo…………. Non con la dolcezza, non con la violenza ma con fermezza, conla volontà di esistere. Lo spettatore è travolto dal vortice che miliardi di anni fa realtà preparavano il palcoscenico su cui esso può muoversi nell’Oggi. Costellazioni, nebulose, sistemi solari via via si formano. I palloni bianchi volano via lontano, fra le stelle. Simboli dell’Archetipo della vita che è materia informe e va per lo spazio a colonizzare. Nasce, millennio dopo millennio, l’embrione della Vita. Buio sul palcoscenico. I miliardi di anni trascorrono e l’Homo è una realtà; si affanna tra mille difficoltà circondato dal materico che cerca di dominare ma che, spesso, è il suo violento, prepotente padrone. Scivola dal tavolo il danzatore, risale con movimenti sinuosi e ripetitivi, talvolta ossessionante fino allo stremo. La forza fisica è dominata dallo ambiente. Buio. Il tempo segna l’esistenza dello Uomo, scoperte importanti sottolineano il percorso. I Danzatori scivolano l’uno sull’altro in una danza morbida, flessuosa, movimenti serpeggianti che coinvolgono in toto gli attori nella determinata volontà di esprimere la scoperta più importante : il D.N.A. Il movimento sul palcoscenico descrive l’archetipo più importante con gioiosa coscienza. E’ il tripudio dell’esistenza compresa, ormai, nelle pieghe più intime. E’ la danza decisa scandisce tali sentimenti. La musica è penetrante. Corpi scolpiti dall’esercizio fisico “usati” non già per esprimere velleitari simbolismi ma i sentimenti più puri, più vitali per l’essere umano: la conoscenza, la solidarietà, la speranza, la paura, in una parola: la Vita. Tutto ciò donano i Momix a chi sa leggere la loro Danza. Carla Benincasa Il dolce suono del ruscello fa gioire il cuore nel Tempo e nello Spazio I giovani maestri coordinano i loro violini con i violini degli orchestrali;se pur note di accordo, avvolgono gli spettatori predisponendoli a vivere quello che nelle Ere, nei Secoli ha costituito il file rouge dell’esistenza degli abitanti di Gaia. La magia ha inizio . Un dolce vortice trasla gli astanti,al di la del Tempo e dello Spazio, nella dimensione più sacra, più vera: quella dei sentimenti, acquisendo una serenità nuova. E’ Katarsi Le note sorvolano gli archetti , gocce d’acqua di un ruscello che levigano la roccia, plasmandola con dolce fermezza; al pari ,la mente, i sensi si plasmano al suono dolce eppur fortemente incisivo , tenace, della musica di Bach. Si insinua fra le pieghe dell’animo, sottilmente sensuale e tenera, soave eppur forte: talvolta greve, fa meditare evocando archetipi carmici ,conducendo per mano il cuore verso la soavità. Ma,sorprendendo ,diviene vivacissima, esalta la Vita come un folletto gioioso che corre in un campo fiorito di un antico maniero dalle cui sale proviene una melodia medievale. Bach si trasforma, i violini abilmente, gioiosamente, amorevolmente guidati dalle esperte ed agilissime mani di Marco e Paolo, narrano di una giovane fanciulla che ,felice, corre per i lunghi corridoi, per le grandi sale;la leggiadra veste, la lunga chioma sottolineano il Suo andare. L’atmosfera del maniero è resa viva dalla risata argentina ,le note , predispongono ad uno status di complicità, di attesa nel cuore della fanciulla che continua il suo leggiadro eppur vivace andare . Il ritmo si fa più incalzante, un turbinio di note ,talvolta severo,ma pur sempre gioioso sottolinea l’animo della fanciulla,che con le chiome mosse dal vento è giunta nel prato fiorito, alla ricerca del Sole , di se stessa. Forse, del vero significato della Vita. Corre nel vento ormai giovane donna, le note simili ad un coro di voci cristalline;i fiori sbocciano al suo passare. Un crescendo di ritmi, vivacissimo l’andar dell’archetto. Consapevole di se non danza più,osserva quanto ha intorno . Le note divengono lievi e lentamente, dolcemente avvolgono il Suo cuore,il Suo corpo i Suoi sensi,vibrando all’unisono. Quasi melanconiche note ,magistralmente espresse dai sensibilissimi esecutori Paolo e Marco,sottolineano la raggiunta maturità Le note divengono gioiose,Ella volteggia esprimendo forza interiore, felicità dello spirito, consapevolezza . I solisti si alternano narrando note a volte grevi, a volte gioiose, nel sottolineare l’andare della giovane donna che, nel superare dubbi dell’anima, volge lo sguardo a volte verso il dolce prato fiorito a volte verso la foresta che avvince ,con i suoi suoni le sue ombre , i suoi colori. All’unisono i violini conducono dolcemente la giovane donna per i sentieri del bosco. E’ lieve l’andare dell’archetto sul violino, quasi lo sfiora , i profumi inebriano il cuore come le note l’animo. Dolcissima , lievissima la musica conquista totalmente avvolgendo in un drappo di dolcezza infinita lo spirito, l’animo i sensi della giovane che va per gli spazi immensi :lieve eterea, conquista l’Infinto, l’Amore. Note catartiche rese eterne dalla maestria di mani guidate da cuori dall’intenso amore vissuto. Bach, ruscello del cuore, ruscello della vita. Ora il ritmo è incalzante, la soavità è scomparsa,la giovane donna è inquieta corre veloce verso….. Ancora verso l’amore ?, verso il sole?verso la Vita . Fugge dalla solitudine ,lontana dal maniero che l’ha vista felice, sotto un cielo cobalto attraversa il bosco,i campi. Corre. La musica incalza , sempre più veloci le note ,sempre più sonore, in un crescendo temerario . La mente vibra, il cuore vibra, i sensi vibrano e va,la giovane donna. E’ la vita che prepotente la evoca a se, inesorabilmente, costantemente ,reclamando il diritto di esistere nel Suo cuore. .…………....…. Non più Bach,bensì Vivaldi guida l’andar della donna. Son grevi le note , dolore ritmato è il Suo passo,pensieri abitano la mente.Per pochi attimi. Il ritmo riprende vivace;note brevi, incalzanti veloci ed intense. Ella accetta la Vita che l’avvolge in un turbinio di eventi. Note amorevolmente,intensamente,magistralmente eseguite con rara perizia dai giovani maestri Paolo e Marco,hanno permesso la loro traslazione in un Sogno. Carolina Benincasa Concerto per violino:solisti Marco Bronzi e Paolo Zordanazzo Auditorium R. Gervasio -Matera |
Il Clima nel destino di Gaia
E’ grande emozione per me essere stasera qui con Voi, nei locali del prestigioso circolo culturale La Scaletta, la mia mente va a qualche anno ,quando mio cugino, il Dott.Di Lolli, mi condusse nei locali della Scaletta, parlammo con alcuni giovani che, ascoltando il mio impegno nel mondo culturale, mi offrirono una medaglia che è fra i miei ricordi più cari.
Il tempo è trascorso ed io sono ancora una volta fra i miei amici del Circolo La Scaletta , a conversare .
Vi chiederete perché, per il mio “debutto”, abbia scelto l’argomento Clima.
Da tempo,tale verbo viene citato dai media in occasione di cataclismi, stranezze, come la neve in Alto Adige in Luglio, temperature non certo tipiche del clima mediterraneo , nebbie persistenti in città come la nostra bella Matera ove, fino a qualche tempo fa , erano del tutto assenti.
Personalmente “ imbattutami “ negli studi geografici, rimasi profondamente coinvolta da tutte quelle realtà che , nel Tempo, nelle Ere geologiche avevano contribuito a creare uno status che rende e dovrebbe rendere , nel futuro, possibile la vita su Gaia.
Tutte confluiscono in una disciplina, la Climatologia che ha , come oggetto appunto il clima.
Da qualche tempo ,esso sembrerebbe il diretto responsabile di situazione al limite della sopravvivenza.
Comuni sono , ormai , le frasi come :” le stagioni non sono più quelle di una volta , non ci sono le mezze stagioni, etc, etc, ma poi siamo tanto sicuri che è il solo, l’unico responsabile?
Inoltre, quanto conosciamo del clima?
Sui testi geografici si legge la definizione che recita:
“ Dicesi clima l’insieme degli elementi metereologici e dei fattori che determinano la vita per lungo tempo, su un determinato luogo della terra. ”
L’ analisi nei periodi brevi riguarda la meteorologia : oggi , grazie al satellite , si possono effettuare previsioni per sette giorni.
Credo e credevo tanto in tale disciplina che i miei discenti dell’ Università Verde ove insegnavo climatologia ed etnoantroprologia , come quelli degli Istituti Tecnici nello incontrarmi, prima di avvolgermi in un fortissimo abbraccio, (ero molto severa, ma , chissà perchè mi adoravano ) recitavano la definizione di clima.
Ed un altro episodio rende , forse, ancor più esaustivo il mio coinvolgimento nello studio della climatologia.
Il primo maggio del 2007 ero ospite di due mie ex allieve; le avevo lasciate giovani fanciulle, le avevo ritrovate, dopo 20 anni donne e mamme.
La loro preoccupazione non era nel come accogliermi, l’ affetto era tanto che non creava imbarazzo o problemi lo stare insieme , ma temevano che io chiedessi loro la definizione del clima , e, poiché non avevano tempo per cercare i testi che la contenesse ,non potendola ripetere, temevano qualche mia occhiataccia.
Naturalmente non chiesi nulla e , quella giornata l’annovero fra i miei più dolci ricordi .
Ma passiamo ad esaminare il grafico che illustra gli elementi del clima e che si evince nel trattato del Prof Renato Biasutti:
Il Paesaggio terrestre
Insolazione
|
Pressione Atmosferica ___ Evaporazione
| |
| Umidità
| |
| Nubilosità
| |
Circolazione atmosferica _____ Precipitazioni
( Venti )
Per insolazione si intende la quantità dei raggi solari che penetrano nella nostra atmosfera.
Ma ,cosa si intende per atmosfera ?Essa è formata da vari strati:
1)troposfera ( h 14,500 km 17 -52° )
2)tropopausa
3)Stratosfera(50km. aria densa e secca -3°
si diffonde la radiazione ultra
violetta vi si trova lo stato di
ozono e vi si trova la maggiore
quantità di aria )
4)Stratopausa
5)Mesosfera (85 km. temperature -93°
(ionosfera )
assorbono i raggi solari )
6)Mesopausa
7)Termosofera (600 km 1,27°
inversione di temperatura e
reazioni chimiche velocissime
rispetto a Gaia.
8) Esosfera ( oltre i 600 km. son presenti elio
ed idrogeno poca densità )
la composizione è la seguente.
Azoto (N2 78%) Ossigeno (O2 21%)
Argon (A2 1%) Vapore Acqueo (7%)
Polveri , Ceneri Vulcaniche,C02 .
Quando diminuisce l ’ozono , aumenta la CO2 provocando l’effetto serra).
I raggi solari o la radiazione o luce visibile, ovvero quella che percepiamo e che appare bianca, è composta da onde
che variano dai 380 nanometri ai 720 nanometri della radiazione rossa , passando per il blu, il verde, il giallo , l’arancione ed è oggetto di radiazione diffusa ed di radiazione diretta ;il vapore acqueo interagisce con le varie lunghezze d’onda della luce visibile,più precisamente :
1) la luce rossa, ha una lunghezza di onda maggiore delle molecole del vapore d’acqua che incontra ,quindi le supera senza subire alcuna deviazione e raggiunge , in linea retta Gaia.
La luce rossa, unitamente alla luce gialla, arancione essendo complementare al verde , favoriscono la fotosintesi clorofilliana, ovvero regalano il verde alle foglie.
Avremo, in questo caso, la Radiazione Diretta.
2)la luce blu ha una lunghezza d’ onda inferiore alle molecole di vapore acqueo, da cui viene assorbita e diffusa su Gaia ,come affermava Einstein , per entrambi i casi.
Avremo, in questo caso La Radiazione Diffusa ed il colore blu del cielo che risulterà tanto più intenso quanto più sottile sarà lo strato dell’ atmosfera, mentre sarà quasi bianco all’ orizzonte.
Una volta raggiunto il suolo, i raggi , però, subiscono un ulteriore effetto:la riflessione:
1) neve fresca :80%
2)Oceani,fiumi laghi, ruscelli alpini
3) sabbia : 10%
4)prati con la rugiada : 10%
Questo fenomeno viene definito Albedo
Inoltre, la luce penetra per il 95% nei corsi d’acqua e nei primi 3 metri, se l’acqua è limpida ,la visibilità è del 50%.
Questi effetti sono definiti scattering e sono stati studiati da Lord John Reyleigh.
Conseguenza della insolazione è l’aumento della temperatura che Gaia presenta in modo diversificato, poiché essa è inclinata , rispetto al piano dell’eclittica, di 66° e 33’( Gaia non è femminista, sembrerebbe fare un inchino nel suo andare intorno a Rha !! ) , pertanto risulta illuminata in modo diseguale nei vari momenti del giorno(movimento di rotazione) e dello’anno(movimento di rivoluzione)(cartina pag 32 -Landini).
Isolinee sono le linee che uniscono i luoghi aventi la medesima temperatura.
Da quanto su detto si evince che se la conseguenza del movimento di rotazione intorno a se stessa provoca l’ alternarsi del giorno e della notte , il secondo movimento è responsabile delle stagioni, ovvero dei nodi equinoziali e dei solstizi.
Però ,occorre sottolineare che tali fenomeni subiscono una anticipazione ,se pur di alcuni secondi (54) questo è da addebitarsi al fatto
che Gaia ,ruotando intorno a se stessa, non mantiene fermo il suo asse, creando così due coni i cui vertici si trovano al centro di Gaia stessa, e le basi che coincidono con i poli, non sono cerchi perfetti , bensì risultano ondulati per il movimento un po’“ondeggiante” di Gaia .
Questo movimento provoca quel fenomeno noto come “ Precessione degli Equinozi ” causa prima, ogni 26000, anni del capovolgimento dei Poli medesimi; oggi siamo nel 13000
anno.
A testimonianza di ciò , fossili di Palme repertati in zone non idonee alla presenza di tali alberi quali l’ Inghilterra ed il centro Italia. (grafico pag,39-Landini)
Grazie alla precessione degli equinozi però un’altra realtà dovrebbe subire modifiche:
l’oroscopo.
Infatti i segni zodiacali risalenti a “qualche millennio” fa , non coincidono con la realtà attuale e, d’altro canto, si sa , che, negli ultimi anni Plutone è stato degradato , cioè non è più considerato un pianeta,e , si sta studiando di inserirne un altro dal nome Sedna.
Però non è stato stabilito il criterio con cui un astro può essere considerato un Pianeta ,ergo c’è un bel po’ di confusione lassù.
Direttamente collegata alla temperatura, è la evaporazione, essa si evidenzia quando i raggi solari finiscono sulle distese idriche ( oceani , laghi , mari, fiumi,ruscelli alpini ) sabbia .
In situazioni normali, la quantità dei raggi riflessi, venivano rimandati indietro , con alcun danno per Gaia, oggi, questi raggi vengonointrappolati nella nostra atmosfera, aumentando la temperatura del Pianeta, ovvero il famigerato “effetto serra”.
Ma siamo , poi , sicuri che non vi siano casi di effetto serra del tutto naturali anche se di intensità diversa?
Quello più naturale, originale è reso dalla atmosfera , senza di essa la temperatura della Terra sarebbe - 33°circa ( un po’ freddino , forse!)
Con una ciclicità di 11 anni, si presentano sulla superficie di Rha delle macchie solari che hanno una temperatura relativamente bassa, ma di grande intensità, ebbene, essi sono responsabili di un aumento periodico della temperatura di Gaia.
L’ evaporazione conduce al concetto di umidità che, nell’oggi è evidenziabile in zone ove, non è mai stata riscontrata,quale la nostra bella città di Matera :un giorno, affacciandomi alla finestra per vivere la bellezza catartica dei Sassi, quasi un urlo mi sfuggì dal cuore. “Oh, si è persa Matera” !ma dopo qualche oretta la mia adorata città era lì, come sempre per regalarmi momenti dolcissimi.
Lo strumento per misurare l’entità di umidità, è l’igrometro al capello, però, se non doveste disporne, niente paura , telefonatemi pure il tono della mia voce è direttamente proporzionale alla quantità di umidità nell’aria!
Bene , l’aria sotto forma di vapore raggiungendo le zone più fredde dell’ atmosfera subisce una ulteriore modifica, divenendo nubi,
(cirri, cirrocumuli,cumuli, cumuli nembi,etc etc),
ovvero nubi di pioggia e/o di neve, per ritornare su Gaia sotto forma di precipitazioni.
Isoiete sono le linee che uniscono luoghi aventi la medesima quantità di precipitazioni nell’ arco di un anno.
Passiamo ad esaminare un fenomeno che, negli ultimi tempi si sta evidenziando con intensità sconosciuta in molti luoghi di Gaia, là dove si limitava a creare gioiosi vortici ….di foglie in autunno!!!
Questo accade perché la nostra Gaia (sempre lei),nel suo ruotare intorno a se stessa, muove masse di aria da zone di alta pressione (anticilconica) verso una zona ciclonica (zona di bassa pressione ):si creano così i Venti.
Essi possono essere .
1)Costanti : Alisei ( spirano nella medesima direzione nella zona bassa della troposfera all’ altezza dei tropici) .
2) Variabili: libeccio, scirocco, grecale, bora , cicloni, etc.etc.
3)Periodici: Monsoni (tipici delle terre asiatiche e spirano per sei mesi dalla terra verso il mare e per sei mesi dal mare verso la terra).
4) Caldi : es.il ghibli
5) Freddi es:mistral
I venti sono strettamente connessi alla pressione
atmosferica; oggi essa si misura con i millibar, che , non sono accettati ufficialmente dal S.I.,
ma convenzionalmente hanno sostituito gli Hectopascal pari a 100 Pascal che , nel passato avevano sostituito
Isobare sono definite le linee che uniscono in modo virtuale tutti i punti che hanno la medesima pressione atmosferica.
Quanto è stato illustrato altro non è che il ciclo dell’ acqua dall’ equilibrio delicatissimo, perché se aumenta la temperatura , aumentano tutti gli altri creando grevi disagi in particolar modo a coloro che soffrono di allergie , aumentate negli ultimi anni, grazie alla presenza di CO2 (e non solo) responsabili, molto probabilmente di pericarditi ed aumento dei casi di malaria inficiando , comunque la salute degli abitanti di Gaia.
Passiamo ad esaminare i fattori ,essi sono: vicinanza al mare , altitudine , latitudine longitudine e, da me inserito, alla luce delle recenti vicessitudini , l’ inquinamento.
Per latitudine di un punto qualsiasi della superficie terrestre si intende la distanza misurata di un punto all’ equatore, misurata in gradi o frazione di gradi sul meridiano passante per quel punto.(diagramma pag. 28-Landini)
Diremo, quindi latitudine nord , latitudine sud.
Tutti i punti dell’equatore avranno latitudine zero, ai poli, 90.
Mi è capitato di ascoltare delle conversazioni ove due persone non riuscivano a comprendere perché ai poli facesse freddo pur avendo 90° (per costoro si doveva bollire?) mentre allo equatore c’era zero gradi eppure faceva caldo!!!!
La longitudine dello stesso punto è data dal valore misurata in gradi o frazione di grado sullo arco di parallelo compreso fra il meridiano fondamentale ed il punto.
Greenwich è stato scelto nel lontano 1885 .
In caso di longitudine si parlerà di longitudine est e longitudine ovest.
L’altitudine determina ,spesso, una modifica significativa delle situazioni metereologiche, della fauna , della flora come , del resto la vicinanza al mare esercita un influsso mitigatore sulle temperature dei luoghi interessati; negativo è l’inquinamento di cui sono note gli effetti deleteri sulla fauna , sull’ambiente e sulla flora.
Accadeva per esempio che in talune zone d’Italia i tronchi di taluni alberi fossero bianchie, su di essi si posassero delle farfalle dalle ali bianche, bene, col passar del tempo l’inquinamento aveva reso neri i tronchi, le farfalle mutarono il colore delle loro ali , divenendo nere pur di non abbandonare gli alberi e per mimetizzarsi al fine di sfuggire ai predatori!
Analizziamo il clima mediterraneo che riguarda le zone che risentano della influenza mitigatrice del mare nostrum.
La città tipo era Catania con una temperatura media annua di 24° (diagramma pag.40 –Biasutti)
Passiamo ad esaminarne le stagioni:
1) Inverni miti piovosi, con assenze di nebbie, di gelo e nevicate nelle zone più interne ,
2) Autunni miti , presenza di piogge , con la vegetazione che assumeva i colori caldi delle foglie .
3) Primavere prive di gelate con una natura in risveglio grazie al tepore diffuso su tutto il territorio
4) Estati caratterizzate della mancanza di piogge ; il clima mediterraneo, viene definito, infatti, clima subtropicale ad estate asciutta
Durante tale periodo vi è interruzione del ciclo produttivo e le temperature aumentano in modo sensibile , grazie , anche ai venti provenienti dal Sahara.
Peculiarità:assenza di umidità.
Oggi questo clima può, senza molta difficoltà essere assimilato ad un clima monsonico o , secondo alcune scuole di pensiero, al clima tropicale.
Ai venti caldi ed asciutti del Sahara che,trasportando la sabbia del deserto, colora di giallo buona parte del nostro Stivale, al tipico vento , il dolce zefiro, che faceva ondeggiare le messi, si sostituiscono , sempre più spesso, venti violentissimi facilmente assimilabili a tifoni , “coadiuvati”, da molto tempo da piogge zenitali
dalla durata relativamente breve ma intensa .
Conseguenze di tale nuova situazione sono gravi smottamenti , che si verificano sempre più spesso ed oltre la normale storia geologica del nostro Bel Paese.
A testimonianza di ciò la toponomastica di molti centri che nella loro denominazione hanno il termine Motta( es. Motta Montecorvino, Mottola etc etc).
Ovvero nel nome di molti luoghi il destino.
Analiziamo ,brevi manu la realtà geologica del nostro Paese.
Buona parte del nostro territorio ( come la Basilicata poggia sul letto di un mare fossile risalente al Mesozoico(era Secondaria) ma si evidenziano anche terreni del Pliocene ( Terziario Superiore )
(cartina pag .238 –Landini).
Il territorio Italiano presenta rocce friabilissime (calacareniti, tufi, rocce organogene, argille silicee e calcaree).
Tale situazione trae origine nella storia di Gaia.
Ab imis vi era un unico continente detto Pangea, che, per effetto del movimento di rotazione si dive in due subcontinenti:
1)Gondwana che comprendeva ,l’Africa, Antartide,Sud America, Australia,India
2) Laurasia che comprendeva l’Europa e parte dell’Asia.
Successive frammentazioni hanno creato lo status attuale dei continenti, che, però cessano di subire mutamenti nell’Oggi .
Conseguenza di ciò sono i tre sollevamenti ercinici che il nostro territorio ha dovuto subire e che, conseguentemente , lo status delle rocce e la presenza di faglie responsabili dei numerosi terremoti (40anni fa, Belice ,Fiuli etc etc) .
Due sono le faglie più significative , la prima va dalla Sicilia fin su in Campania, la seconda nel nord est.
Con tali premesse si può ben capire quali e quanti difficoltà derivino alla agricoltura e, alla luce delle nuove realtà, una fra tutte la predesertificazione e la desertificazione, presenti, da tempo in molte terre che si affacciano sul mare mediterraneo provocando gravissimi danni all’ agricoltura che, viene inficiata anche dalle monoculture e dalla mancanza di riposo del terreno agricolo anche perché il prato pascolo viene oberato da molti armenti.
Molte sono le cause della situazione anormale del clima che trova origini sia in zone lontano da noi quale la deforestazione delle fasce equatoriali, come l’urbanizzazione selvagge delle nostre coste.
La C02 che è presente in gigatonnellate nella nostra atmosfera , viene assorbita da tutti gli alberi , anche quelli da frutta,ovviamente!.
Per ovviare a ciò bisognerebe effettuare su larga scala quanto accade a Matera , ove i bimbi delle scuole elementari ad ogni inizio dell’ anno piantano un albero ciascuno o come accade in Finlandia, per ogni albero tagliato ne viene piantato un altro.
Si otterrebbe, così una significativa riduzione dello status attuale che rende molto precaria la vita su Gaia.
I ghiacciai si sciolgono, il livello dei mari si innalza, i melanomi aumentano in modo significativo ogni anno, come il morbo di Parkinson ,i fiumi modificano la loro portata ,i salmoni non possono tornare al mare, gli uccelli migratori non trovano i crostacei sulle spiagge , ed a causa alle fioriture precoci gli insetti impollinatori non possono effettuare il loro “lavoro”e , non meno importanti, gli effetti delle antenne che regalano onde i cui effetti sono ben noti.
Ma l’inquinamento è provocato anche dallo uso di lampadine ad incandescenza,dalle buste di plastica lasciate in giro per il territorio ,entro il 20010 saranno fuori legge , le cicche di sigarette le pile esauste , il fumo delle ciminiere etc etc.
Tutto ciò si ripercuote sul quotidiano dello uomo del terzo millennio e, come abbiamo visto sulla vegetazione.
Tipica del clima mediterraneo è la macchia mediterranea , viene definita così, perché in primavera, quando cioè ,secondo la leggenda più nota Proserpina lascia il suo amato consorte e torna su Gaia.
Ancor oggi si ricorda questo periodo dell’ anno, con riti, ,giornate dedicate alla Primavera, come quelle che pone in essere il Fai, grazie alle quali Matera mi ha vista con gioia ritornare , dopo qualche anno di assenza.
Il manto nevoso scompare piano piano e si intravede il piccolo bianco crocus non a caso viene detto anche bucaneve,qualche giorno più tardi ecco apparire una distesa blu violette di myosotis, ovvero non ti scordar di me ,mentre i cilamen repandum (i timidi ciclamini ), fanno capolino alle basi degli alberi ,mentre la pianura si colora del rosso dei papaver rhoeas (i papaveri), il giallo dello spatium junciumm (la ginestra) illumina i ciglio delle strade costiere od anche i campi collinari.
E’ una festa di colori e profumi ;è la macchia mediterranea.
Essa si divide in originaria e derivata; la prima è sì detta perché formatisi spontaneamente nel tempo , la seconda è costituita da piante provenienti da altri climi e che sono ben adatte al nostro clima.
Fra i fattori del clima abbiamo la vicinanza al mare e l’altitudine, bene, in funzione di essi si evidenziano i seguenti tipi di vegetazione : costiera, collinare, pedemontana e montana.(diapositive con pinus nigra, pinus mugo) .
Una ulteriore suddivisione identifica la macchia mediterranea in:
1)erbaceaCiclamini o ciclamen repandum
Orchidee (Orphis),Ortica (lamio
bianco),cardi (sibilium marianum),
malva (malva silvestris), capparis
spinosa (capperi), Papaver rhoseas
(rosolaccio), iris , allium ( aglio)
solanacee (diapositive )
2)arborescente :cespugli quali ginestra;
(Spartium Junceum) Cotone
( Gossipium malvaceum), Ferula
(Ferula Communis)Triticum vulgaris
3)arborea : Pinus Pinaster , Pinus
Pinae,Malva Alborea ,Carrubo
(Ceriatonia Siliqua),Fico d’India
(Ficus Opunzia Indica), Gelso
( Morus Nigra ), Eucaliptus
(Eucaliptus Oleoso-mirtacee),Ulivo
(Olea Mediterranea).Citrus sinenensis
Superfluo raccontare l’importanza dell’Olea mediterranea che regala l’oro verde per cui il Bel Paese è famoso nel mondo ,inoltre molti di Voi vivono con fatica ma al contempo con entusiasmo la realtà stupenda di tale preziosità che tale amico dona ,anche se in anni alterni.
Una curiosità, in Cina esiste una pianta di ulivo usata per il profumo (Olea Fragrans), in
Africa una specie destinata alla fabbrica di mobili (Olea Laurifolia).
Molte piante del nostro clima vengono usate con successo in fitoterapia ,un esempio ?il tiglio le cui foglie vengono utilizzate per una tisana profumatissima e rilassante, e non dimentichiamo la malva che Pitagora definitiva la panacea per tutti i mali, e l’ ortica le cui foglioline contribuiscono a creare un ottimo risotto e l’Olea di cui sono ben noti i poteri
antiossidanti.
Il nostro clima era quasi un piccolo eden diversificato per la conformazione della nostra splendida Italia.
Il quotidiano era sopportabile anche nelle regioni in cui gli inverni erano un” tantinello”
freddi,mi riferisco, ovviamente ai climi alpino e prealpino.
Si aspettava la primavera, poi l’estate ed il ciclo della natura ripeteva ogni anno l’escursus , con le messi in giugno , la vendemmia in autunno.
Rha non era il nemico da cui difendersi con creme ad altissima protezione, ma un caldo amico che guariva.
Oggi ben conosciamo i rischi per esposizioni prolungate in riva al mare (e non solo) in ore in cui ci vengono “regalati “ raggi malefici ( ore 12-17),anche con cielo coperto.
E’ una realtà ben triste .
In illo tempore , si aspettava con gioia l’estate per recarci davanti alla splendida distesa blu, che tanto bella quanto utile e generosa , donava i suoi tesori alla gente che viveva lungo le sue coste.
Preziosissimi coralli hanno reso l’Italia famosa nel mondo con il loro colore rosso,il peau d’ ange, o anche nero che, artigiani validissimi della Sardegna e della Campania lavoravano con profondo amore e competenza.
Oggi i colori sono sbiaditi perché è quasi scomparsa l’alga di cui questi animaletti ci cibano e finiranno per morire del tutto; in altre zone le barriere coralline sono già scomparse.
Altra preziosità , ormai quasi scomparsa è la tela di Bisso, lavorata da una sola persona in Sardegna ed ottenuta dalla Pinna Mirabilis
Da alcuni anni non è possibile, se non con parsimonia, raccogliere tali preziosità, ma il mare nostrum, per buona misura, grazie all’ aumento della sua temperatura (non più una media di 13° nell’arco dell’anno), branchei di barracuda dal Mar Rosso, attraverso il canale di Suez, penetrano nelle acque,e, non sarà, forse utopia, dire che , nei prossimi anni, al posto delle alici al gratin, del nasello al cartoccio, figurerà nel menù un barracuda arrosto, avvolto magari in una trasparente medusa il cui aumento , negli ultimi anni è decisamente significativo, sempre grazie alle nuove temperature ed all ’aumento del loro cibo preferito : il plancton.
Altro responsabile dell ’aumento della temperatura è l’aumento dei consumi legato al conseguente aumento della popolazione.
L ‘ alterazione del clima provoca danni impensabili quali le canne di organo e, l’aumento della temperatura provocherà un alterazione negli strumenti fatti con legni pregiati che vivono nei Paesi freddi , con gravi danni per i dolci suoni.
Ma il clima non definisce , non influenza solo realtà atmosferiche o vegetative; nei secoli ha reso peculiare l’aspetto responsabile dell’attuale destino di Gaia ovvero, l’ Homo Sapiens, oggi Tecnologicus.
A tal proposito è bene ricordare una disciplina che fa parte del corso di studi di Medicina :Fisiologia Climatica.
Essa analizza come, a seconda dei luoghi di Gaia , e, pertanto del clima , il nostro organismo presenta delle peculiarità che permettono la sopravvivenza .
Alcuni esempi, per chiarire il concetto, i nostri amici dell’Africa e gli amici dei Paesi Scandinavi .
I primi hanno visi via via più scuri man mano che ci si avvicina all’ Equatore ed i capelli , pur essendo sempre ed ovunque di colore nero, diventano sempre più crespi man mano che ci si allontana dalle coste del mediterraneo.
La motivazine è una sola : la difesa dell’ organismo, e, per la medesima ragione i nasini dei popoli al di là del canale di Sicilia possono avere le narici molto grandi , sempre man mano che si avvicinano a latitudine zero perché l’ organismo può accogliere grandi quantità di aria essendo essa molto calda durante tutto l’anno ed i polmoni non subiscono fastidi .
Diversamente accade nei Paesi del Nord,
ove sono presenti capelli fini , biondi o rossi, comunque chiari come la pelle che non deve essere difesa dalla melanina perché a latitudine 70, 80, 90, il Sole non è così forte grazie all’inclinazione dell’asse terrestre, e, in funzione di essa, scompare per molti mesi l’anno.
Il nasino per questi popoli, è sempre più sottile per evitare di mettere a contatto i polmoni con l’aria fredda; gli Inuit, ( gli esquimesi), presentano una certa quantità di grasso nel corpo per difendersi dal gelo, loro provengono dal continente Indiano come fa comprendere il colore dei capelli e degli occhi, nonostante vivano , da molto tempo alle alte latitudini.
Nei secoli passati abbiamo avuto i popoli Normanni che hanno” regalato “ capelli biondi ed occhi chiari alle popolazioni delle zone più a Sud, non è raro vedere nelle Zone della Basilicata, della Calabria della Sicilia, ragazze dall’ incarnato perlaceo, dai capelli rossi o biondi ma fortemente ondulati e dagli occhi azzurri o verdi.
Oggi gli eventi sono opposti rispetto al passato,l’emigrazione fa raggiungere latitudini impensabili .
Si potrebbe affermare che tutto cambia perché nulla possa o debba cambiare, a parte l’inquinamento che inficia in modo deleterio a tutte le latitudini il destino dell’Uomo del terzo millennio.
Non dimentichiamo lo sguardo quasi magico dei popoli asiatici e del loro incarnato elegantemente pallido che nell’ oggi vivono molto felicemente nel nostro Paese che arricchiscono la nostra antropologia con le loro tradizioni, ne cito una per tutte, la festa degli aquiloni, che , se non erro viene svolta in giugno nella bella Matera, i bimbi corrono seguendo gli aquiloni con le rondini che li accompagnano, è una tradizione che viene da lontano ma che rende felici anche noi occidentali
Se i venti diverranno violenti sempre più grazie all’ inquinamento, anche questa tradizione potrebbe scomparire , come potranno scomparire i dolcissimi falchi grillai che popolano il cielo della Città dei Sassi.
Sono testimone di una realtà che porterò sempre nel cuore.
Era Marzo ed ero tornata per le giornate di primavera del Fai, ,mi viene assegnata,
come sempre , una stanza che guarda i Sassi, una visione catartica, che rilassa, appena sveglia apro la finestra , è quasi l’alba, dopo breve tempo un bagliore dorato si intravede dietro la gravina , i falchi grillai vanno per l’aere, accompagnati dalle allegre rondinelle, ecco Rha avanza, i falchi , quasi per rispetto a Rha interrompono il loro volo, solo le rondinelle , impertinenti, continuato garrule a volare , piano piano Rha avanza illuminando le rocce che quasi divengono rosa per il ferro che contengono, e, va il disco d’oro fino ad illuminare La Chiesa, poi le prime case, quindi tutto il sasso è illuminato: i Falchi tornano a volare, si sente il suono di una cornamusa, qualcuno accorda un violino, la vita riprende ancora una volta,
Ed un altro spettacolo, mi dicono, donano i falchi grillai, al tramonto ,quando le rocce si tingono di rosso le rondini stanno per andare a dormire, loro si raccolgono presso un albero, spero di poterlo ammirare .
Questo ed altro potrebbe far parte di una remota storica se non poniamo rimedi ,se si fermerà la deforestazione delle zone equatoriali, entro il 20020 la CO2 che regala gigatonnellate anche agli alberi da frutta che l’assorbono,sarà ridotta del 40%; basta con l’uso di forme di energie inquinanti , potrebbe divulgarsi , per esempio, l’uso di pannelli solare (nel Paese del Sole dovrebbero essere d’ uopo) che donano energia pulita, e se, anche i costi risultano un po’ elevati il beneficio significativo ripaga, e la loro diffusione potrebbe far abbassare significativamente i prezzi.
Molti i simposi e gli organismi realizzati al fine di salvaguardare la salute del Pianeta Azzurro, nel tentativo di convincere i più riottosi al rispetto dell’ambiente .
Ogni Paese ha la propria Focal Point
Ipcc, ,Matera ha un importantissimo centro di osservazione metereologico ect.ect.
1988:nasce ,da due Istituti dell’ Onu (WMO- world metereological organitation e U N E P- ( United Nation Environment Programm ) IPCC (intergovernement panel on climate change).
1992 IPCC fonda UNFCCC
(United NationsFrame Work Convention on Climate changhe ( aspetti politici e riscaldamento globale).
2001 Ipcc pubblica :Assessement Report Climate Change, ovvero i dati scientifici di 170 Paesi che ha condotto al protocollo di Kyoto.
Di recente vi è stato un importantissimo incontro a Bali , continuum di Kyoto che ha visto l’ Australia allineata nella difesa dell’ambiente ed in parte anche gli Usa.
E’ una speranza per il futuro di Gaia?
La speranza non è una fredda autostrada dall’asfalto sciolto dal forte caldo ,o ghiacciato per il freddo fuori misura, la speranza è un sentiero irto ma corre fra i boschi , fra suoni e profumi della montagna che bisogna percorrere con umiltà.
Gaia, potrebbe ricevere finalmente, senza le gravi conseguenze dell’Oggi, il caldo abbraccio di Rha.
Carolina Benincasa
E’ grande emozione per me essere stasera qui con Voi, nei locali del prestigioso circolo culturale La Scaletta, la mia mente va a qualche anno ,quando mio cugino, il Dott.Di Lolli, mi condusse nei locali della Scaletta, parlammo con alcuni giovani che, ascoltando il mio impegno nel mondo culturale, mi offrirono una medaglia che è fra i miei ricordi più cari.
Il tempo è trascorso ed io sono ancora una volta fra i miei amici del Circolo La Scaletta , a conversare .
Vi chiederete perché, per il mio “debutto”, abbia scelto l’argomento Clima.
Da tempo,tale verbo viene citato dai media in occasione di cataclismi, stranezze, come la neve in Alto Adige in Luglio, temperature non certo tipiche del clima mediterraneo , nebbie persistenti in città come la nostra bella Matera ove, fino a qualche tempo fa , erano del tutto assenti.
Personalmente “ imbattutami “ negli studi geografici, rimasi profondamente coinvolta da tutte quelle realtà che , nel Tempo, nelle Ere geologiche avevano contribuito a creare uno status che rende e dovrebbe rendere , nel futuro, possibile la vita su Gaia.
Tutte confluiscono in una disciplina, la Climatologia che ha , come oggetto appunto il clima.
Da qualche tempo ,esso sembrerebbe il diretto responsabile di situazione al limite della sopravvivenza.
Comuni sono , ormai , le frasi come :” le stagioni non sono più quelle di una volta , non ci sono le mezze stagioni, etc, etc, ma poi siamo tanto sicuri che è il solo, l’unico responsabile?
Inoltre, quanto conosciamo del clima?
Sui testi geografici si legge la definizione che recita:
“ Dicesi clima l’insieme degli elementi metereologici e dei fattori che determinano la vita per lungo tempo, su un determinato luogo della terra. ”
L’ analisi nei periodi brevi riguarda la meteorologia : oggi , grazie al satellite , si possono effettuare previsioni per sette giorni.
Credo e credevo tanto in tale disciplina che i miei discenti dell’ Università Verde ove insegnavo climatologia ed etnoantroprologia , come quelli degli Istituti Tecnici nello incontrarmi, prima di avvolgermi in un fortissimo abbraccio, (ero molto severa, ma , chissà perchè mi adoravano ) recitavano la definizione di clima.
Ed un altro episodio rende , forse, ancor più esaustivo il mio coinvolgimento nello studio della climatologia.
Il primo maggio del 2007 ero ospite di due mie ex allieve; le avevo lasciate giovani fanciulle, le avevo ritrovate, dopo 20 anni donne e mamme.
La loro preoccupazione non era nel come accogliermi, l’ affetto era tanto che non creava imbarazzo o problemi lo stare insieme , ma temevano che io chiedessi loro la definizione del clima , e, poiché non avevano tempo per cercare i testi che la contenesse ,non potendola ripetere, temevano qualche mia occhiataccia.
Naturalmente non chiesi nulla e , quella giornata l’annovero fra i miei più dolci ricordi .
Ma passiamo ad esaminare il grafico che illustra gli elementi del clima e che si evince nel trattato del Prof Renato Biasutti:
Il Paesaggio terrestre
Insolazione
|
Pressione Atmosferica ___ Evaporazione
| |
| Umidità
| |
| Nubilosità
| |
Circolazione atmosferica _____ Precipitazioni
( Venti )
Per insolazione si intende la quantità dei raggi solari che penetrano nella nostra atmosfera.
Ma ,cosa si intende per atmosfera ?Essa è formata da vari strati:
1)troposfera ( h 14,500 km 17 -52° )
2)tropopausa
3)Stratosfera(50km. aria densa e secca -3°
si diffonde la radiazione ultra
violetta vi si trova lo stato di
ozono e vi si trova la maggiore
quantità di aria )
4)Stratopausa
5)Mesosfera (85 km. temperature -93°
(ionosfera )
assorbono i raggi solari )
6)Mesopausa
7)Termosofera (600 km 1,27°
inversione di temperatura e
reazioni chimiche velocissime
rispetto a Gaia.
8) Esosfera ( oltre i 600 km. son presenti elio
ed idrogeno poca densità )
la composizione è la seguente.
Azoto (N2 78%) Ossigeno (O2 21%)
Argon (A2 1%) Vapore Acqueo (7%)
Polveri , Ceneri Vulcaniche,C02 .
Quando diminuisce l ’ozono , aumenta la CO2 provocando l’effetto serra).
I raggi solari o la radiazione o luce visibile, ovvero quella che percepiamo e che appare bianca, è composta da onde
che variano dai 380 nanometri ai 720 nanometri della radiazione rossa , passando per il blu, il verde, il giallo , l’arancione ed è oggetto di radiazione diffusa ed di radiazione diretta ;il vapore acqueo interagisce con le varie lunghezze d’onda della luce visibile,più precisamente :
1) la luce rossa, ha una lunghezza di onda maggiore delle molecole del vapore d’acqua che incontra ,quindi le supera senza subire alcuna deviazione e raggiunge , in linea retta Gaia.
La luce rossa, unitamente alla luce gialla, arancione essendo complementare al verde , favoriscono la fotosintesi clorofilliana, ovvero regalano il verde alle foglie.
Avremo, in questo caso, la Radiazione Diretta.
2)la luce blu ha una lunghezza d’ onda inferiore alle molecole di vapore acqueo, da cui viene assorbita e diffusa su Gaia ,come affermava Einstein , per entrambi i casi.
Avremo, in questo caso La Radiazione Diffusa ed il colore blu del cielo che risulterà tanto più intenso quanto più sottile sarà lo strato dell’ atmosfera, mentre sarà quasi bianco all’ orizzonte.
Una volta raggiunto il suolo, i raggi , però, subiscono un ulteriore effetto:la riflessione:
1) neve fresca :80%
2)Oceani,fiumi laghi, ruscelli alpini
3) sabbia : 10%
4)prati con la rugiada : 10%
Questo fenomeno viene definito Albedo
Inoltre, la luce penetra per il 95% nei corsi d’acqua e nei primi 3 metri, se l’acqua è limpida ,la visibilità è del 50%.
Questi effetti sono definiti scattering e sono stati studiati da Lord John Reyleigh.
Conseguenza della insolazione è l’aumento della temperatura che Gaia presenta in modo diversificato, poiché essa è inclinata , rispetto al piano dell’eclittica, di 66° e 33’( Gaia non è femminista, sembrerebbe fare un inchino nel suo andare intorno a Rha !! ) , pertanto risulta illuminata in modo diseguale nei vari momenti del giorno(movimento di rotazione) e dello’anno(movimento di rivoluzione)(cartina pag 32 -Landini).
Isolinee sono le linee che uniscono i luoghi aventi la medesima temperatura.
Da quanto su detto si evince che se la conseguenza del movimento di rotazione intorno a se stessa provoca l’ alternarsi del giorno e della notte , il secondo movimento è responsabile delle stagioni, ovvero dei nodi equinoziali e dei solstizi.
Però ,occorre sottolineare che tali fenomeni subiscono una anticipazione ,se pur di alcuni secondi (54) questo è da addebitarsi al fatto
che Gaia ,ruotando intorno a se stessa, non mantiene fermo il suo asse, creando così due coni i cui vertici si trovano al centro di Gaia stessa, e le basi che coincidono con i poli, non sono cerchi perfetti , bensì risultano ondulati per il movimento un po’“ondeggiante” di Gaia .
Questo movimento provoca quel fenomeno noto come “ Precessione degli Equinozi ” causa prima, ogni 26000, anni del capovolgimento dei Poli medesimi; oggi siamo nel 13000
anno.
A testimonianza di ciò , fossili di Palme repertati in zone non idonee alla presenza di tali alberi quali l’ Inghilterra ed il centro Italia. (grafico pag,39-Landini)
Grazie alla precessione degli equinozi però un’altra realtà dovrebbe subire modifiche:
l’oroscopo.
Infatti i segni zodiacali risalenti a “qualche millennio” fa , non coincidono con la realtà attuale e, d’altro canto, si sa , che, negli ultimi anni Plutone è stato degradato , cioè non è più considerato un pianeta,e , si sta studiando di inserirne un altro dal nome Sedna.
Però non è stato stabilito il criterio con cui un astro può essere considerato un Pianeta ,ergo c’è un bel po’ di confusione lassù.
Direttamente collegata alla temperatura, è la evaporazione, essa si evidenzia quando i raggi solari finiscono sulle distese idriche ( oceani , laghi , mari, fiumi,ruscelli alpini ) sabbia .
In situazioni normali, la quantità dei raggi riflessi, venivano rimandati indietro , con alcun danno per Gaia, oggi, questi raggi vengonointrappolati nella nostra atmosfera, aumentando la temperatura del Pianeta, ovvero il famigerato “effetto serra”.
Ma siamo , poi , sicuri che non vi siano casi di effetto serra del tutto naturali anche se di intensità diversa?
Quello più naturale, originale è reso dalla atmosfera , senza di essa la temperatura della Terra sarebbe - 33°circa ( un po’ freddino , forse!)
Con una ciclicità di 11 anni, si presentano sulla superficie di Rha delle macchie solari che hanno una temperatura relativamente bassa, ma di grande intensità, ebbene, essi sono responsabili di un aumento periodico della temperatura di Gaia.
L’ evaporazione conduce al concetto di umidità che, nell’oggi è evidenziabile in zone ove, non è mai stata riscontrata,quale la nostra bella città di Matera :un giorno, affacciandomi alla finestra per vivere la bellezza catartica dei Sassi, quasi un urlo mi sfuggì dal cuore. “Oh, si è persa Matera” !ma dopo qualche oretta la mia adorata città era lì, come sempre per regalarmi momenti dolcissimi.
Lo strumento per misurare l’entità di umidità, è l’igrometro al capello, però, se non doveste disporne, niente paura , telefonatemi pure il tono della mia voce è direttamente proporzionale alla quantità di umidità nell’aria!
Bene , l’aria sotto forma di vapore raggiungendo le zone più fredde dell’ atmosfera subisce una ulteriore modifica, divenendo nubi,
(cirri, cirrocumuli,cumuli, cumuli nembi,etc etc),
ovvero nubi di pioggia e/o di neve, per ritornare su Gaia sotto forma di precipitazioni.
Isoiete sono le linee che uniscono luoghi aventi la medesima quantità di precipitazioni nell’ arco di un anno.
Passiamo ad esaminare un fenomeno che, negli ultimi tempi si sta evidenziando con intensità sconosciuta in molti luoghi di Gaia, là dove si limitava a creare gioiosi vortici ….di foglie in autunno!!!
Questo accade perché la nostra Gaia (sempre lei),nel suo ruotare intorno a se stessa, muove masse di aria da zone di alta pressione (anticilconica) verso una zona ciclonica (zona di bassa pressione ):si creano così i Venti.
Essi possono essere .
1)Costanti : Alisei ( spirano nella medesima direzione nella zona bassa della troposfera all’ altezza dei tropici) .
2) Variabili: libeccio, scirocco, grecale, bora , cicloni, etc.etc.
3)Periodici: Monsoni (tipici delle terre asiatiche e spirano per sei mesi dalla terra verso il mare e per sei mesi dal mare verso la terra).
4) Caldi : es.il ghibli
5) Freddi es:mistral
I venti sono strettamente connessi alla pressione
atmosferica; oggi essa si misura con i millibar, che , non sono accettati ufficialmente dal S.I.,
ma convenzionalmente hanno sostituito gli Hectopascal pari a 100 Pascal che , nel passato avevano sostituito
Isobare sono definite le linee che uniscono in modo virtuale tutti i punti che hanno la medesima pressione atmosferica.
Quanto è stato illustrato altro non è che il ciclo dell’ acqua dall’ equilibrio delicatissimo, perché se aumenta la temperatura , aumentano tutti gli altri creando grevi disagi in particolar modo a coloro che soffrono di allergie , aumentate negli ultimi anni, grazie alla presenza di CO2 (e non solo) responsabili, molto probabilmente di pericarditi ed aumento dei casi di malaria inficiando , comunque la salute degli abitanti di Gaia.
Passiamo ad esaminare i fattori ,essi sono: vicinanza al mare , altitudine , latitudine longitudine e, da me inserito, alla luce delle recenti vicessitudini , l’ inquinamento.
Per latitudine di un punto qualsiasi della superficie terrestre si intende la distanza misurata di un punto all’ equatore, misurata in gradi o frazione di gradi sul meridiano passante per quel punto.(diagramma pag. 28-Landini)
Diremo, quindi latitudine nord , latitudine sud.
Tutti i punti dell’equatore avranno latitudine zero, ai poli, 90.
Mi è capitato di ascoltare delle conversazioni ove due persone non riuscivano a comprendere perché ai poli facesse freddo pur avendo 90° (per costoro si doveva bollire?) mentre allo equatore c’era zero gradi eppure faceva caldo!!!!
La longitudine dello stesso punto è data dal valore misurata in gradi o frazione di grado sullo arco di parallelo compreso fra il meridiano fondamentale ed il punto.
Greenwich è stato scelto nel lontano 1885 .
In caso di longitudine si parlerà di longitudine est e longitudine ovest.
L’altitudine determina ,spesso, una modifica significativa delle situazioni metereologiche, della fauna , della flora come , del resto la vicinanza al mare esercita un influsso mitigatore sulle temperature dei luoghi interessati; negativo è l’inquinamento di cui sono note gli effetti deleteri sulla fauna , sull’ambiente e sulla flora.
Accadeva per esempio che in talune zone d’Italia i tronchi di taluni alberi fossero bianchie, su di essi si posassero delle farfalle dalle ali bianche, bene, col passar del tempo l’inquinamento aveva reso neri i tronchi, le farfalle mutarono il colore delle loro ali , divenendo nere pur di non abbandonare gli alberi e per mimetizzarsi al fine di sfuggire ai predatori!
Analizziamo il clima mediterraneo che riguarda le zone che risentano della influenza mitigatrice del mare nostrum.
La città tipo era Catania con una temperatura media annua di 24° (diagramma pag.40 –Biasutti)
Passiamo ad esaminarne le stagioni:
1) Inverni miti piovosi, con assenze di nebbie, di gelo e nevicate nelle zone più interne ,
2) Autunni miti , presenza di piogge , con la vegetazione che assumeva i colori caldi delle foglie .
3) Primavere prive di gelate con una natura in risveglio grazie al tepore diffuso su tutto il territorio
4) Estati caratterizzate della mancanza di piogge ; il clima mediterraneo, viene definito, infatti, clima subtropicale ad estate asciutta
Durante tale periodo vi è interruzione del ciclo produttivo e le temperature aumentano in modo sensibile , grazie , anche ai venti provenienti dal Sahara.
Peculiarità:assenza di umidità.
Oggi questo clima può, senza molta difficoltà essere assimilato ad un clima monsonico o , secondo alcune scuole di pensiero, al clima tropicale.
Ai venti caldi ed asciutti del Sahara che,trasportando la sabbia del deserto, colora di giallo buona parte del nostro Stivale, al tipico vento , il dolce zefiro, che faceva ondeggiare le messi, si sostituiscono , sempre più spesso, venti violentissimi facilmente assimilabili a tifoni , “coadiuvati”, da molto tempo da piogge zenitali
dalla durata relativamente breve ma intensa .
Conseguenze di tale nuova situazione sono gravi smottamenti , che si verificano sempre più spesso ed oltre la normale storia geologica del nostro Bel Paese.
A testimonianza di ciò la toponomastica di molti centri che nella loro denominazione hanno il termine Motta( es. Motta Montecorvino, Mottola etc etc).
Ovvero nel nome di molti luoghi il destino.
Analiziamo ,brevi manu la realtà geologica del nostro Paese.
Buona parte del nostro territorio ( come la Basilicata poggia sul letto di un mare fossile risalente al Mesozoico(era Secondaria) ma si evidenziano anche terreni del Pliocene ( Terziario Superiore )
(cartina pag .238 –Landini).
Il territorio Italiano presenta rocce friabilissime (calacareniti, tufi, rocce organogene, argille silicee e calcaree).
Tale situazione trae origine nella storia di Gaia.
Ab imis vi era un unico continente detto Pangea, che, per effetto del movimento di rotazione si dive in due subcontinenti:
1)Gondwana che comprendeva ,l’Africa, Antartide,Sud America, Australia,India
2) Laurasia che comprendeva l’Europa e parte dell’Asia.
Successive frammentazioni hanno creato lo status attuale dei continenti, che, però cessano di subire mutamenti nell’Oggi .
Conseguenza di ciò sono i tre sollevamenti ercinici che il nostro territorio ha dovuto subire e che, conseguentemente , lo status delle rocce e la presenza di faglie responsabili dei numerosi terremoti (40anni fa, Belice ,Fiuli etc etc) .
Due sono le faglie più significative , la prima va dalla Sicilia fin su in Campania, la seconda nel nord est.
Con tali premesse si può ben capire quali e quanti difficoltà derivino alla agricoltura e, alla luce delle nuove realtà, una fra tutte la predesertificazione e la desertificazione, presenti, da tempo in molte terre che si affacciano sul mare mediterraneo provocando gravissimi danni all’ agricoltura che, viene inficiata anche dalle monoculture e dalla mancanza di riposo del terreno agricolo anche perché il prato pascolo viene oberato da molti armenti.
Molte sono le cause della situazione anormale del clima che trova origini sia in zone lontano da noi quale la deforestazione delle fasce equatoriali, come l’urbanizzazione selvagge delle nostre coste.
La C02 che è presente in gigatonnellate nella nostra atmosfera , viene assorbita da tutti gli alberi , anche quelli da frutta,ovviamente!.
Per ovviare a ciò bisognerebe effettuare su larga scala quanto accade a Matera , ove i bimbi delle scuole elementari ad ogni inizio dell’ anno piantano un albero ciascuno o come accade in Finlandia, per ogni albero tagliato ne viene piantato un altro.
Si otterrebbe, così una significativa riduzione dello status attuale che rende molto precaria la vita su Gaia.
I ghiacciai si sciolgono, il livello dei mari si innalza, i melanomi aumentano in modo significativo ogni anno, come il morbo di Parkinson ,i fiumi modificano la loro portata ,i salmoni non possono tornare al mare, gli uccelli migratori non trovano i crostacei sulle spiagge , ed a causa alle fioriture precoci gli insetti impollinatori non possono effettuare il loro “lavoro”e , non meno importanti, gli effetti delle antenne che regalano onde i cui effetti sono ben noti.
Ma l’inquinamento è provocato anche dallo uso di lampadine ad incandescenza,dalle buste di plastica lasciate in giro per il territorio ,entro il 20010 saranno fuori legge , le cicche di sigarette le pile esauste , il fumo delle ciminiere etc etc.
Tutto ciò si ripercuote sul quotidiano dello uomo del terzo millennio e, come abbiamo visto sulla vegetazione.
Tipica del clima mediterraneo è la macchia mediterranea , viene definita così, perché in primavera, quando cioè ,secondo la leggenda più nota Proserpina lascia il suo amato consorte e torna su Gaia.
Ancor oggi si ricorda questo periodo dell’ anno, con riti, ,giornate dedicate alla Primavera, come quelle che pone in essere il Fai, grazie alle quali Matera mi ha vista con gioia ritornare , dopo qualche anno di assenza.
Il manto nevoso scompare piano piano e si intravede il piccolo bianco crocus non a caso viene detto anche bucaneve,qualche giorno più tardi ecco apparire una distesa blu violette di myosotis, ovvero non ti scordar di me ,mentre i cilamen repandum (i timidi ciclamini ), fanno capolino alle basi degli alberi ,mentre la pianura si colora del rosso dei papaver rhoeas (i papaveri), il giallo dello spatium junciumm (la ginestra) illumina i ciglio delle strade costiere od anche i campi collinari.
E’ una festa di colori e profumi ;è la macchia mediterranea.
Essa si divide in originaria e derivata; la prima è sì detta perché formatisi spontaneamente nel tempo , la seconda è costituita da piante provenienti da altri climi e che sono ben adatte al nostro clima.
Fra i fattori del clima abbiamo la vicinanza al mare e l’altitudine, bene, in funzione di essi si evidenziano i seguenti tipi di vegetazione : costiera, collinare, pedemontana e montana.(diapositive con pinus nigra, pinus mugo) .
Una ulteriore suddivisione identifica la macchia mediterranea in:
1)erbaceaCiclamini o ciclamen repandum
Orchidee (Orphis),Ortica (lamio
bianco),cardi (sibilium marianum),
malva (malva silvestris), capparis
spinosa (capperi), Papaver rhoseas
(rosolaccio), iris , allium ( aglio)
solanacee (diapositive )
2)arborescente :cespugli quali ginestra;
(Spartium Junceum) Cotone
( Gossipium malvaceum), Ferula
(Ferula Communis)Triticum vulgaris
3)arborea : Pinus Pinaster , Pinus
Pinae,Malva Alborea ,Carrubo
(Ceriatonia Siliqua),Fico d’India
(Ficus Opunzia Indica), Gelso
( Morus Nigra ), Eucaliptus
(Eucaliptus Oleoso-mirtacee),Ulivo
(Olea Mediterranea).Citrus sinenensis
Superfluo raccontare l’importanza dell’Olea mediterranea che regala l’oro verde per cui il Bel Paese è famoso nel mondo ,inoltre molti di Voi vivono con fatica ma al contempo con entusiasmo la realtà stupenda di tale preziosità che tale amico dona ,anche se in anni alterni.
Una curiosità, in Cina esiste una pianta di ulivo usata per il profumo (Olea Fragrans), in
Africa una specie destinata alla fabbrica di mobili (Olea Laurifolia).
Molte piante del nostro clima vengono usate con successo in fitoterapia ,un esempio ?il tiglio le cui foglie vengono utilizzate per una tisana profumatissima e rilassante, e non dimentichiamo la malva che Pitagora definitiva la panacea per tutti i mali, e l’ ortica le cui foglioline contribuiscono a creare un ottimo risotto e l’Olea di cui sono ben noti i poteri
antiossidanti.
Il nostro clima era quasi un piccolo eden diversificato per la conformazione della nostra splendida Italia.
Il quotidiano era sopportabile anche nelle regioni in cui gli inverni erano un” tantinello”
freddi,mi riferisco, ovviamente ai climi alpino e prealpino.
Si aspettava la primavera, poi l’estate ed il ciclo della natura ripeteva ogni anno l’escursus , con le messi in giugno , la vendemmia in autunno.
Rha non era il nemico da cui difendersi con creme ad altissima protezione, ma un caldo amico che guariva.
Oggi ben conosciamo i rischi per esposizioni prolungate in riva al mare (e non solo) in ore in cui ci vengono “regalati “ raggi malefici ( ore 12-17),anche con cielo coperto.
E’ una realtà ben triste .
In illo tempore , si aspettava con gioia l’estate per recarci davanti alla splendida distesa blu, che tanto bella quanto utile e generosa , donava i suoi tesori alla gente che viveva lungo le sue coste.
Preziosissimi coralli hanno reso l’Italia famosa nel mondo con il loro colore rosso,il peau d’ ange, o anche nero che, artigiani validissimi della Sardegna e della Campania lavoravano con profondo amore e competenza.
Oggi i colori sono sbiaditi perché è quasi scomparsa l’alga di cui questi animaletti ci cibano e finiranno per morire del tutto; in altre zone le barriere coralline sono già scomparse.
Altra preziosità , ormai quasi scomparsa è la tela di Bisso, lavorata da una sola persona in Sardegna ed ottenuta dalla Pinna Mirabilis
Da alcuni anni non è possibile, se non con parsimonia, raccogliere tali preziosità, ma il mare nostrum, per buona misura, grazie all’ aumento della sua temperatura (non più una media di 13° nell’arco dell’anno), branchei di barracuda dal Mar Rosso, attraverso il canale di Suez, penetrano nelle acque,e, non sarà, forse utopia, dire che , nei prossimi anni, al posto delle alici al gratin, del nasello al cartoccio, figurerà nel menù un barracuda arrosto, avvolto magari in una trasparente medusa il cui aumento , negli ultimi anni è decisamente significativo, sempre grazie alle nuove temperature ed all ’aumento del loro cibo preferito : il plancton.
Altro responsabile dell ’aumento della temperatura è l’aumento dei consumi legato al conseguente aumento della popolazione.
L ‘ alterazione del clima provoca danni impensabili quali le canne di organo e, l’aumento della temperatura provocherà un alterazione negli strumenti fatti con legni pregiati che vivono nei Paesi freddi , con gravi danni per i dolci suoni.
Ma il clima non definisce , non influenza solo realtà atmosferiche o vegetative; nei secoli ha reso peculiare l’aspetto responsabile dell’attuale destino di Gaia ovvero, l’ Homo Sapiens, oggi Tecnologicus.
A tal proposito è bene ricordare una disciplina che fa parte del corso di studi di Medicina :Fisiologia Climatica.
Essa analizza come, a seconda dei luoghi di Gaia , e, pertanto del clima , il nostro organismo presenta delle peculiarità che permettono la sopravvivenza .
Alcuni esempi, per chiarire il concetto, i nostri amici dell’Africa e gli amici dei Paesi Scandinavi .
I primi hanno visi via via più scuri man mano che ci si avvicina all’ Equatore ed i capelli , pur essendo sempre ed ovunque di colore nero, diventano sempre più crespi man mano che ci si allontana dalle coste del mediterraneo.
La motivazine è una sola : la difesa dell’ organismo, e, per la medesima ragione i nasini dei popoli al di là del canale di Sicilia possono avere le narici molto grandi , sempre man mano che si avvicinano a latitudine zero perché l’ organismo può accogliere grandi quantità di aria essendo essa molto calda durante tutto l’anno ed i polmoni non subiscono fastidi .
Diversamente accade nei Paesi del Nord,
ove sono presenti capelli fini , biondi o rossi, comunque chiari come la pelle che non deve essere difesa dalla melanina perché a latitudine 70, 80, 90, il Sole non è così forte grazie all’inclinazione dell’asse terrestre, e, in funzione di essa, scompare per molti mesi l’anno.
Il nasino per questi popoli, è sempre più sottile per evitare di mettere a contatto i polmoni con l’aria fredda; gli Inuit, ( gli esquimesi), presentano una certa quantità di grasso nel corpo per difendersi dal gelo, loro provengono dal continente Indiano come fa comprendere il colore dei capelli e degli occhi, nonostante vivano , da molto tempo alle alte latitudini.
Nei secoli passati abbiamo avuto i popoli Normanni che hanno” regalato “ capelli biondi ed occhi chiari alle popolazioni delle zone più a Sud, non è raro vedere nelle Zone della Basilicata, della Calabria della Sicilia, ragazze dall’ incarnato perlaceo, dai capelli rossi o biondi ma fortemente ondulati e dagli occhi azzurri o verdi.
Oggi gli eventi sono opposti rispetto al passato,l’emigrazione fa raggiungere latitudini impensabili .
Si potrebbe affermare che tutto cambia perché nulla possa o debba cambiare, a parte l’inquinamento che inficia in modo deleterio a tutte le latitudini il destino dell’Uomo del terzo millennio.
Non dimentichiamo lo sguardo quasi magico dei popoli asiatici e del loro incarnato elegantemente pallido che nell’ oggi vivono molto felicemente nel nostro Paese che arricchiscono la nostra antropologia con le loro tradizioni, ne cito una per tutte, la festa degli aquiloni, che , se non erro viene svolta in giugno nella bella Matera, i bimbi corrono seguendo gli aquiloni con le rondini che li accompagnano, è una tradizione che viene da lontano ma che rende felici anche noi occidentali
Se i venti diverranno violenti sempre più grazie all’ inquinamento, anche questa tradizione potrebbe scomparire , come potranno scomparire i dolcissimi falchi grillai che popolano il cielo della Città dei Sassi.
Sono testimone di una realtà che porterò sempre nel cuore.
Era Marzo ed ero tornata per le giornate di primavera del Fai, ,mi viene assegnata,
come sempre , una stanza che guarda i Sassi, una visione catartica, che rilassa, appena sveglia apro la finestra , è quasi l’alba, dopo breve tempo un bagliore dorato si intravede dietro la gravina , i falchi grillai vanno per l’aere, accompagnati dalle allegre rondinelle, ecco Rha avanza, i falchi , quasi per rispetto a Rha interrompono il loro volo, solo le rondinelle , impertinenti, continuato garrule a volare , piano piano Rha avanza illuminando le rocce che quasi divengono rosa per il ferro che contengono, e, va il disco d’oro fino ad illuminare La Chiesa, poi le prime case, quindi tutto il sasso è illuminato: i Falchi tornano a volare, si sente il suono di una cornamusa, qualcuno accorda un violino, la vita riprende ancora una volta,
Ed un altro spettacolo, mi dicono, donano i falchi grillai, al tramonto ,quando le rocce si tingono di rosso le rondini stanno per andare a dormire, loro si raccolgono presso un albero, spero di poterlo ammirare .
Questo ed altro potrebbe far parte di una remota storica se non poniamo rimedi ,se si fermerà la deforestazione delle zone equatoriali, entro il 20020 la CO2 che regala gigatonnellate anche agli alberi da frutta che l’assorbono,sarà ridotta del 40%; basta con l’uso di forme di energie inquinanti , potrebbe divulgarsi , per esempio, l’uso di pannelli solare (nel Paese del Sole dovrebbero essere d’ uopo) che donano energia pulita, e se, anche i costi risultano un po’ elevati il beneficio significativo ripaga, e la loro diffusione potrebbe far abbassare significativamente i prezzi.
Molti i simposi e gli organismi realizzati al fine di salvaguardare la salute del Pianeta Azzurro, nel tentativo di convincere i più riottosi al rispetto dell’ambiente .
Ogni Paese ha la propria Focal Point
Ipcc, ,Matera ha un importantissimo centro di osservazione metereologico ect.ect.
1988:nasce ,da due Istituti dell’ Onu (WMO- world metereological organitation e U N E P- ( United Nation Environment Programm ) IPCC (intergovernement panel on climate change).
1992 IPCC fonda UNFCCC
(United NationsFrame Work Convention on Climate changhe ( aspetti politici e riscaldamento globale).
2001 Ipcc pubblica :Assessement Report Climate Change, ovvero i dati scientifici di 170 Paesi che ha condotto al protocollo di Kyoto.
Di recente vi è stato un importantissimo incontro a Bali , continuum di Kyoto che ha visto l’ Australia allineata nella difesa dell’ambiente ed in parte anche gli Usa.
E’ una speranza per il futuro di Gaia?
La speranza non è una fredda autostrada dall’asfalto sciolto dal forte caldo ,o ghiacciato per il freddo fuori misura, la speranza è un sentiero irto ma corre fra i boschi , fra suoni e profumi della montagna che bisogna percorrere con umiltà.
Gaia, potrebbe ricevere finalmente, senza le gravi conseguenze dell’Oggi, il caldo abbraccio di Rha.
Carolina Benincasa